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VERSO PADOVA-REGGINA - Cocchiglia (Il Mattino di Padova): "Un pareggio non serve a nessuno"TUTTO mercato WEB
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport
sabato 12 aprile 2014, 19:32ESCLUSIVE
di Redazione Tuttoreggina
per Tuttoreggina.com

VERSO PADOVA-REGGINA - Cocchiglia (Il Mattino di Padova): "Un pareggio non serve a nessuno"

Per parlare della gara di domani tra il Padova e la Reggina, abbiamo interpellato il collega giornalista Francesco Cocchiglia, che segue le vicende della formazione biancoscudata per Il Mattino di Padova:

Che gara ti aspetti?

Sarà un match imprevedibile, indipendentemente da come finiranno le gare del sabato Padova e Reggina dovranno giocarsela a viso aperto. Se Cittadella e Novara freneranno, tutte e due saranno caricate dalla possibilità di ricucire, se invece dovessero continuare a correre l’obiettivo primario sarebbe quello di non lasciarle scappare. In ogni caso, sulla carta potrebbe rivelarsi una partita anche entusiasmante. Il pericolo è che la situazione di classifica possa influire sulla determinazione di una delle due, che la paura possa prendere il sopravvento e portare, magari, ad un pareggio che non servirebbe a nessuno.

Padova che sulla carta è una formazione di qualità: cosa non è andato in questa stagione? 

Ci sono state molte contraddizioni, troppe montagne russe e poca chiarezza. Gli elementi in rosa, è evidente, sono nomi importanti: da Rocchi, a Pasquato, a Vantaggiato. Ma nel corso della stagione si sono rincorsi risultati negativi e titubanze societarie: tre allenatori, due direttori sportivi e ben oltre quaranta giocatori transitati, sono i numeri a fotografare un’annata incerta e rivedibile sin dai piani più alti.

Con Mutti, almeno inizialmente, sembrava essersi trovata la strada del giusto rendimento, poi cosa è successo?

Di certo tra lui e la squadra s’è rotto qualcosa. Era partito bene, ritrovando per lo meno all’Euganeo un certo rendimento soddisfacente, nonostante in trasferta si continuasse a non raccogliere nulla. Dall’inizio di dicembre, però, la squadra ha cominciato a manifestare una certa insofferenza nei suoi confronti, verso i suoi metodi di lavoro e verso qualche modalità di comunicazione con la squadra. Si è arrivati addirittura, a fine anno, a sapere che una delegazione di giocatori (i cinque-sei più influenti in spogliatoio) si erano recati dal presidente Penocchio a chiedere la testa dell’allenatore. Una situazione che ha spaccato completamente i rapporti tra la squadra e il tecnico, ma che ne ha incrinati alcuni anche all’interno della stessa rosa, visto che non tutti erano d’accordo con quella presa di posizione clamorosa.

Cosa ne pensi della nuova proprietà? 

La fine dell’era Cestaro ha portato via con sé un presidente che trasudava entusiasmo, che parlava alla tifoseria senza peli sulla lingua e che faceva sempre trasparire l’amore viscerale perla società che guidava. Qualità rare, in un ambiente come quello del calcio italiano. Se Diego Penocchio ha avuto uno scarso feeling con la città sin dai primi giorni, non è certo stato perché non è come Cestaro: sono stati commessi errori, dalla scelta dei dirigenti al rapporto stesso con la città. Ma quel che più gli ha messo contro la tifoseria, è stato il distacco con il quale il nuovo presidente ha sempre parlato della società, come se non lo riguardasse. “Ricordatevi del vostro curriculum sportivo”, è arrivato a dire poche settimane fa, parlando in seconda persona plurale della società di cui lui dovrebbe sentirsi il numero uno.

Proiezione punti del Novara che si attesta a 45: secondo te, come si concluderà la lotta salvezza? 

L’impressione è che sia quasi impossibile che tutte e due le padovane possano salvarsi. Padova e Cittadella alternano ancora risultati buoni a clamorose cadute, e a meno di veri e propri suicidi da parte di Novara e Ternana, nella migliore delle ipotesi una delle due riuscirà ad agguantare il playout e giocarsi le proprie carte nel doppio spareggio.

Michele Serena sta facendo bene da voi: alla luce dei precedenti risultati, è un tecnico un pò sottovalutato? 

Probabilmente a La Spezia avrebbe meritato maggiore considerazione, questo è fuor di dubbio. Allora ricevette il benservito dopo aver vinto uno storico triplete in Lega Pro, oggi a Padova sta facendo vedere che in Serie B ci può stare tranquillamente. Lavora sulla testa dei giocatori, oltre che sugli aspetti tecnici e tattici, e i risultati cominciano a vedersi.