Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / reggina / Casa Sant'Agata
REGGINA, Dopo il disastro, ora bisogna ripartireTUTTO mercato WEB
© foto di Icaro Fotocronache/TuttoLegaPro.com
martedì 22 luglio 2014, 12:34Casa Sant'Agata
di Francesco Caccamo
per Tuttoreggina.com

REGGINA, Dopo il disastro, ora bisogna ripartire

Non è uno dei momenti migliori quello che sta attraversando il calcio reggino, anzi è sicuramente il peggiore dell’era Foti, un tunnel buio, ma con un piccolo spiraglio di luce. E che ci fosse la volontà di salvare il calcio a Reggio è fuori discussione, richiedere la ristrutturazione del debito al Tribunale della città ed averne l’approvazione significa aver presentato un piano dettagliato e credibile, antitesi fondamentale per la successiva iscrizione al torneo di Lega Pro.

Adesso bisogna ripartire, senza fretta, ponderando le scelte e, soprattutto capire come si arrivati a questa sofferenza che non è figlia dell’ultimo campionato cadetto, ma verosimilmente risale all’anno della retrocessione dalla serie A, cioè all’inevitabile inizio di una parabola discendente gestita nel peggiore dei modi. E’ vero che c’era tanta voglia di tornare subito nel calcio che conta, ma è pur vero che quell’anno l’allora presidente Foti tradì il proprio credo: si sperperò il paracadute della Lega, qualcosa come sette milioni di Euro, per costruire una squadra fumosa e di poca sostanza. Eppure l’entusiasmo era alle stelle, l’arrivo un allenatore vincente quale Walter Novellino, con tanto di codazzo al seguito e giocatori che dovevano essere stelle per il campionato di serie B, Cassano in porta Buscè sulla fascia, Cacia in attacco assieme a Bonazzoli e per ultimo, ciliegina sulla torta, l’ex sampdoriano Volpi pupillo di Novellino a tal punto da affidargli la fascia di capitano senza rispettarne il significato (Lanzaro docet). Oggi qualcuno direbbe Volpi chi? La fine è nota a tutti, nove punti dopo undici giornate, Novellino licenziato, Cassano, Volpi e Buscè venduti nel mercato invernale e salvezza raggiunta all’ultima giornata grazie all’umile lavoro di Breda.

Dico e racconto questo, non per criticare giocatori ed allenatore menzionati, ormai non è più il momento, ma per far capire che quello fu l’inizio dei guai per la società di via Delle Industrie. Quei contratti onerosi continuarono a pesare nei bilanci degli anni successivi, Foti lo sapeva e più volte parlò di società in sofferenza, basti pensare alla continua richiesta di riduzione di alcuni ingaggi, oppure tentare di spalmarli il più a lungo possibile. Ma prima o poi il cerchio si chiude e così dalle salvezze sofferte si è finiti con una retrocessione a cui ha fatto seguito un serio rischio di fallimento. In molti hanno a lungo sostenuto la tesi che non si può far tutto da soli, in effetti è difficile replicare questo concetto, ma è anche vero che nessuno mai si è fatto realmente avanti per entrare nella società o addirittura rilevarla. Nelle piccole società si investe sempre meno ed ogni hanno i disastrosi bilanci mietono vittime più o meno illustri, non ultimo l’esempio di Siena che in un sol colpo ha perso calcio e basket, e poi ancora il Padova del ricco Nordest, della regione chiamata la locomotiva d’Italia. Ecco questi sono concetti che devono far riflettere e l’azionariato popolare, che il patron Foti vuole lanciare, va visto positivamente, proviamo solo a pensare che i reggini abbiano contribuito alla salvezza della propria squadra, sarebbe motivo d’orgoglio, perché finalmente avremmo capito che la Reggina calcio rappresenta Reggio Calabria e la sua provincia.

Su questo slogan la Reggina ha lanciato la campagna abbonamenti, qualcuno sostiene che ancora una volta Lillo Foti pretende l’acquisto a scatola chiusa. Dissento, non lo si può sempre accusare per partito preso, c’era altro su cui lavorare prima ancora di costruire la nuova Reggina, in primis l’iscrizione al campionato.

Intanto è stato posizionato il primo tassello ed è giunta la conferma: sarà Ciccio Cozza, il capitano di tante battaglie, il prossimo allenatore degli amaranto e verosimilmente sarà presentato alla stampa in concomitanza dell’inizio del ritiro al Sant’Agata. Per lui è la terza esperienza, dopo Catanzaro e Pisa, ma probabilmente è quella a cui darà tutto per contribuire alla rinascita del suo club, quello che gli ha dato le maggiori soddisfazioni della carriera calcistica. Accanto a Cozza potrebbe esserci un altro indimenticato ex, il brasiliano Batista Mozart. A loro gli auguri di tutto cuore.