NOI CI SIAMO STATI SEMPRE

La cronaca di questi giorni è nota: l'Urbs Reggina 1914 ha "vinto" la corsa per il fitto d'azienda della Reggina Calcio.

Al club amaranto presieduto da Mimmo Praticò, vanno in affitto sino al 30 giugno 2017, i beni materiali e immateriali della vecchia società, quindi logo, marchio e l'utilizzo del Centro Sportivo Sant'Agata, la cui concessione è valida sino al 2020.

Di fatto è una svolta, ma rigettiamo l'idea di dover fare festa o di celebrare il ritorno della storia. Il discorso, a nostro avviso, era chiarissimo, probabilmente già dallo scorso luglio, quando la vecchia società ha deciso, causa ristrettezze economiche e problematiche varie, di fermare il pallone, prenderselo e portarselo a casa.

Impossibile non definire il tentativo di Praticò e soci, come un gesto giustificato dall'enorme passione, ben lontano dall'intenzione di "volersi fare i palazzi". Poi, ogni soggetto economico che intraprende, lo fa per raggiungere utili e non per gettare denaro dalla finestra, neanche gli sceicchi possono permettersi di fare questo.

E allora, la Reggina aveva già la sua erede, certificata e certificabile, che magari aveva un altro nome, che magari aveva un altro logo rispetto a quello utilizzato negli ultimi 30 anni, che magari doveva "radicalizzarsi" e magari raggiungere un successo sportivo per "farci innamorare ancora", ma la Reggina c'è sempre stata, NOI ci siamo sempre stati. In questi giorni, non abbiamo ripreso nulla di quello che già apparteneva a noi tutti e alla società di Mimmo Praticò, che a differenza di coloro che si sono limitati alle "manifestazioni d'interesse", ha fatto fatti e atti utili a regalare ancora domeniche di pallone a tutta la città e non domeniche di scampagnate a Gambarie o sulla Jonica. I fatti dominano sempre sul resto.

Ora che tutti sono stati accontentati, ora che tutti hanno capito e che, la vita è anche questa, saliranno sul carro di Mimmo Praticò, ora però proviamo a stare tutti dalla stessa parte e a capire che ognuno di noi può davvero contribuire a far rifiorire il nostro calcio e la nostra Reggina. C'è chi ci mette i soldi (e sicuramente rischia più di tutti), c'è chi fa abbonamenti, c'è chi la segue quotidianamente, c'è chi va in tutte le trasferte e la segue con enorme passione, c'è chi compra i giornali o consulta quasi 24 h su 24 i siti, ma ogni gesto è ben accetto per far si che si possa nuovamente parlare di Reggina come qualcosa di enormemente bello e che possa tornare a farci sentire orgogliosi e positivi.

Ci siamo sempre stati, anche l'anno scorso quando la nostra Reggina esalava gli ultimi respiri (dal punto di vista sportivo) e ci saremo ancora di più, con lo stesso spirito critico, ma consapevoli che un patrimonio immenso ha un cuore che batte forte, fortissimo.