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REGGINA-COSENZA - La chiave del match: Cosenza abbottonato, campo infame e la manovra offensiva della RegginaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano/Tuttolegapro.com
domenica 25 settembre 2016, 21:25Punto di Vista
di Giovanni Cimino
per Tuttoreggina.com

REGGINA-COSENZA - La chiave del match: Cosenza abbottonato, campo infame e la manovra offensiva della Reggina

Questa Reggina ha un'avversaria in più: il terreno di gioco del proprio stadio. Davvero oltre i limiti consentiti della decenza (più giusto dire dell'indecenza), il manto "verde" dello stadio che fu della serie A e dei fasti dei primi anni 2000. Se ci fosse stato Lo Monaco sugli spalti, stavolta gli avremmo scattato e recapitato noi la foto da whatsappare al presidente Gravina.

Di fatto, è un derby condizionato dal fondo di gioco e anche dall'atteggiamento del Cosenza, come previsto sceso a Reggio per chiudersi e poi di ripartire. Anche oltre il dovuto, non certo da squadra che vorrebbe giocarsi le chance di promozione in serie B.

Nulla di male, ci mancherebbe, di certo lo spettacolo ne ha risentito, ma sopratutto a risentirne una Reggina che ha tentato in tutti i modi di penetrare il folto muro difensivo eretto da Giorgio Roselli, ma che alla fine ha pagato la mancanza di ispirazione in fase di possesso, sulla trequarti e degli esterni offensivi.

Con un pò di precisione in più, sopratutto nel primo tempo, si poteva "bucare" questo Cosenza, a cui le barricate potrebbero non bastare per ambire a posizioni d'avanguardia . Aggiungiamoci poi la mancanza di killer instinct sotto porta di Coralli e Gianola, a rendere giusto il verdetto del campo.

Che significato ha questo pari a reti bianche? Intanto, che la classifica continua a muoversi, che qualche concorrente diretta inizia a staccarsi e che ora iniziano a servire i gol degli attaccanti, ma sopratutto serve il salto di qualità della fase offensiva, che poi è il quid della filosofia zemaniana, dato che tra l'altro il tecnico insiste spesso nel non voler vedere solo traversoni e cross da parte dei suoi. Continuare su questo "filo d'Arianna" delle verticalizzazioni e del gioco "alla mano", può essere indubbiamente lo scacco matto amaranto per una stagione senza alcun tipo di patema d'animo. Tra le piccole pecche, anche una certa mancanza di personalità della mediana, sopratutto quando si ha davvero l'impressione che Botta e De Francesco potrebbero spezzare in due gare in equilibrio.

Domenica c'è il Lecce e il primo banco di prova ad alta quota per una Reggina che dovrà andare in Salento senza timore reverenziale o con troppo rispetto.