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Reggina ko in casa, passa facile il Lecce al Granillo

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Ho appena visto il video dell'intervista di Gianluca savoldi e ritengo ci siano molte, forse troppe, analogie con la situazione di zeman. Ovviamente per noi il problema sarebbe far coesistere coralli e bianchimano anziché higuain e mertens ma indipendentemente dai nomi degli attaccanti il problema più grave è rappresentato dal l'incapacità ( o dalla mancanza di volontà) di zeman di cambiare modo di giocare. 
Non oso pensare ad un 4231 con la difesa da film horror che ci troviamo ma un classico 442( sebbene non abbiamo un esterno destro adatto visto che probabilmente quelli in rosa sono/sembrano troppo offensivi o nel caso di maesano dei terzini) che consenta a coralli di giocare vicino ad una punta fisicamente forte potrebbe essere una valida soluzione per variare il ns. gioco.
Cosa ne pensate?
Saluti e complimenti per il vs.lavoro e per la vs.coerenza

Stefano

LA REDAZIONE RISPONDE: Stefano, intanto grazie per le belle parole nei nostri confronti. A tal proposito, riteniamo opportuno sottolineare che chi opera sbaglia per forza in qualcosa, sia che si tratti di giornalisti o allenatori. Ovviamente il discorso del buon Gianluca Savoldi era troppo spinto nelle critiche, mentre tornando ai fatti di casa nostra, chiaro che il credo tattico dell'allenatore è il 4-3-3, ma è semplicistico pensare che un allenatore di calcio, che si chiami Zeman, o Sarri, o Mourinho, si faccia influenzare da una sua personale convinzione, magari sacrificando il bene della sua squadra. Certo, anche noi oggettivamente pensiamo che Bianchimano accanto a Coralli sia la soluzione migliore, o magari anche una difesa con tre centrali, ma non possiamo che affidarci a chi ha la responsabilità tecnica della squadra ed è pagato per fare l'allenatore: di certo, va trovata una soluzione, altrimenti in ogni gara servirà segnare un gol in più degli avversari, pena la sconfitta.

Cara redazione vorrei sapere perchè i nostri giocatori in casa e fuori si fanno trattare a pesci in faccia solo Coralli e
è quello che  ha un atteggiamento grintoso.Ai tempi di Poli,Armenise,Raggi e Guerra nessun avversario si sarebbe permesso di fare il bello e cattivo tempo pena "CARCAGNATE".Tutti a Reggio perdono tempo,noi fuori casa mai.Eppure dopo un girone e mezzo dovrebbero aver capito qualche trucco.Bisogna far punti con le buone o con le cattive altrimenti non oso pensare....
Saluti

Massimo Leonardo

LA REDAZIONE RISPONDE: Signor Massimo, onestamente non abbiamo visto trasferte in cui la Reggina è stata presa a pesci in faccia, dentro e fuori dal campo. L'unica trasferta con qualche atteggiamento oltre le righe (anche per noi giornalisti presenti sul luogo) è stata a Messina, dove ci sarebbe stato qualche tentativo di scaramuccia della squadra ospitante, non confermato dalla giustizia sportiva. Se parla invece di solo atteggiamento della squadra sul campo di gioco, allora i numeri delle trasferte parlano chiarissimo. Però, le vorremmo sommessamente far notare, e indirettamente a coloro che qualche tempo fa scrivevano "con Cirillo e Belardi non perdevamo a Messina", "Con Bercarich vincevamo a botte e schiaffi", che anche con i Poli, i Raggi, i Belardi, i Zanin, i Giacchetta la Reggina ha perso fuori casa, ma perché così è lo sport, o si vince o si pareggia o si perde. Dunque, tornando a noi, la squadra attuale è potenzialmente votata per fare calcio, dettaglio che in C non è proprio il massimo della vita, dove invece serve essere brutti, sporchi e cattivi per fare i punti.