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Svilar, da possibile eroe all'errore decisivo. Ma i tifosi lo applaudono con maturità
Non si può essere sempre l'uomo giusto al posto giusto. Esiste il momento sbagliato, il gesto sbagliato e l'attimo in cui tutto crolla. Partita, qualificazione, rimonta, sogni. Mile Svilar lo comprende a pochi minuti dalla fine di una partita che diventa un incubo con un solo gesto, dopo tanto aver fatto prima, passando dal migliore in campo di Bayer Leverkusen-Roma, da possibile eroe, all'autore dell'errore che invece mette i giallorossi al gate d'uscita dell'Europa League.
Ma il calcio è ingrato e crudele. E lui lo capisce quando esce incredibilmente a vuoto a dieci minuti dalla fine, sul 2-0 per la Roma con la qualificazione rimessa in discussione e la possibilità di giocarsi i supplementari. Il pallone finisce sul corpo di Mancini e nella porta di Svilar. Fine dei giochi. Eppure fino a quel momento era stato l'eroe della serata.
Svilar è stato consolato dal suo rivale Rui Patricio e applaudito dai tifosi, loro sì riconoscenti. Era finita per colpa sua, ma se sono stati lì fino all'ultimo, era per merito suo. La Roma fa tutto quello che può e che deve: crederci finché è possibile crederci. E ci vuole una dose massiccia di follia, determinazione, convinzione, attenzione. Sembrava ci fosse anche la fortuna. Non era vero. A scriverlo è La Repubblica.
Ma il calcio è ingrato e crudele. E lui lo capisce quando esce incredibilmente a vuoto a dieci minuti dalla fine, sul 2-0 per la Roma con la qualificazione rimessa in discussione e la possibilità di giocarsi i supplementari. Il pallone finisce sul corpo di Mancini e nella porta di Svilar. Fine dei giochi. Eppure fino a quel momento era stato l'eroe della serata.
Svilar è stato consolato dal suo rivale Rui Patricio e applaudito dai tifosi, loro sì riconoscenti. Era finita per colpa sua, ma se sono stati lì fino all'ultimo, era per merito suo. La Roma fa tutto quello che può e che deve: crederci finché è possibile crederci. E ci vuole una dose massiccia di follia, determinazione, convinzione, attenzione. Sembrava ci fosse anche la fortuna. Non era vero. A scriverlo è La Repubblica.
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