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ESCLUSIVA VG - Marcotti, Times: "La Roma può imporsi a centrocampo"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 30 settembre 2014, 14:35Esclusive
di Luca d'Alessandro
per Vocegiallorossa.it
fonte Vocegiallorossa.it - intervista a cura di Luca d'Alessandro

ESCLUSIVA VG - Marcotti, Times: "La Roma può imporsi a centrocampo"

Intervista a cura di Luca d'Alessandro

Questa sera all'Etihad Stadium la Roma sarà attesa dalla prova del nove, dopo l'esordio vincente all'Olimpico: il Manchester City. La redazione di Vocegiallorossa.it ha intervistato in esclusiva Gabriele Marcotti, giornalista del Times, ESPN, Wall Street Journal, Sunday Herald, a proposito del match:

La Roma è una società che punta all'internazionalità con la nuova proprietà americana, come viene considerata oltremanica, prima e dopo il 5-1 contro il CSKA?
“Diciamo che per certi versi è ancora tutta da scoprire, nel senso che l'assenza dall'Europa gli ultmi anni ha un po' oscurato il lavoro di Baldissoni, Sabatini ecc. Complice anche il fatto che l'interesse verso la Serie A è un po' scemato.  Però sanno che vi è un progetto. E chi segue anche minimamente il calcio italiano ha grande ammirazione in particolare per i vari Pjanic e De Rossi (e, fino allo scorso anno, Benatia). Più, ovviamente Totti. Uno come Gervinho invece viene sempre accolto con scetticismo per via del passato incolore all'Arsenal. Così come Maicon, per la vecchia storia dei gol presi da Bale in Champions ai tempi dell’Inter”.

Quale può essere la chiave tattica del match?
“Se Totti fa il centravanti arretrato Pellegrini dovrà decidere se seguirlo con uno dei centrali oppure affidarlo a Fernandinho (o forse Demichelis in mediana, formula alternativa). E in più la velocità di Gervino è importante. Anche per questo credo che schiererà Clichy e Mangala in difesa. Sul fronte opposto Dzeko è in gran forma, Aguero un po' meno”.

Punti deboli del City?
“Hart è vulnerabile sui tiri dalla distanza. E non è un fenomeno. Yaya Toure e' un fuoriclasse che a volte si concede delle pause. A volte, contro avversari ben disposti in campo il City diventa un po' lezioso, un po' troppo ricamatore. Bisogna tener presente però che la maggior parte degli avversari si presenta con atteggiamento catenacciaro e a volte faticano un po' a creare occasioni in quelle circostanze.  Sui calci piazzati, difensivamente, a volte hanno problemi, Kompany a parte”.

In ottica Roma chi può risolvere il match?
“A me piace molto Destro anche se non so se partirà titolare. A parte i nomi scontati, penso che la Roma può imporsi difensivamente a centrocampo. Gente come De Rossi e Nainggolan ha le caratteristiche giuste per controllare il palleggio del City e innescare il contropiede”.

Garcia vs Pellegrini, le differenze tra i tecnici?
“Entrambi, da quanto mi risulta, sono amati dai giocatori e gestiscono un gruppo unito. Pellegrini è forse più palleggiatore, Garcia più diretto. E Pellegrini rinuncia malvolentieri alle due punte, sviluppando molto il gioco sulle fasce.  Ma entrambi hanno in comune il fatto di adattarsi ai giocatori. Penso a Yaya Toure e Totti, due fuoriclasse che, per motivi diversi, comportano certi aggiustamenti al modo di giocare”.

Come ti spieghi questa tradizione negativa della Roma in Inghilterra con una sola vittoria su 17 nelle coppe europee?
“Per me è pura casualità. Anni diversi, giocatori diversi, avversari diversi.  Non credo mai nello storico. E poi io c'ero a Highbury quando Cassano segnò quel gol...”.

La trasformazione di Gervinho? Da giocatore anonimo con l'Arsenal a pedina fondamentale nella Roma?
“Scontato dire che è l'effetto-Garcia. Poi, forse, la Serie A non è ai livelli della Premier League. Ma credo che incide anche il fatto che all'Arsenal si trovava spesso un centravanti boa che gli limitava gli spazi. Cosa che alla Roma non ha”.

Ashley Cole quanto e se mai si adatterà al calcio italiano?
“Cole resta un ottimo giocatore, ma il passaggio alla Roma mi ha un po' sorpreso. Se Garcia privilegia i terzini che spingono, lui non ha queste caratteristiche. È rapido, difende bene, ma, specie al Chelsea, è stato prevalentemente un terzino-difensore piuttosto che uno arrembante. Poi, chiaro, il calcio italiano ha ritmi diversi. Da quanto mi risulta a Roma si trova molto bene fuori dal campo e questo è già un primo passo. Può dare un contributo, ma Garcia non può chiedergli di fare a sinistra ciò che Maicon fa a destra”.

Per finire quanto è decisiva questa sera la gara per il passaggio del turno della Roma in vista del doppio confronto contro il Bayern?
“È importante ma non trascendentale. Non perdere sarebbe un grosso vantaggio. Poi si può recuperare altrove a mio giudizio”.