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STAGIONE DA CHIUDERE AL SECONDO POSTO, POI IL MERCATO: QUANTI TALENTI IN BELGIO...
mercoledì 6 maggio 2015, 00:31Editoriale
di Alessio Milone
per Vocegiallorossa.it

STAGIONE DA CHIUDERE AL SECONDO POSTO, POI IL MERCATO: QUANTI TALENTI IN BELGIO...

Abita e lavora a Milano, presso “Sportitalia". Direttore di MondoPallone.it. Ha collaborato con “Il Tempo” e con diversi quotidiani e radio del Lazio, tra cui Raf 103.5

Alla fine dei conti, l'impressione è che tutta questa stagione debba perfino definirsi costruttiva. Dopo l'esaltazione dello scorso campionato, quest'anno la Roma ha imparato una cosa fondamentale: mai, mai, considerarsi più forti di quanto realmente si è. Ricorderete tutti il mercato svolto in estate da Sabatini: al momento dell'acquisto di Astori, l'entusiasmo giallorosso era esploso addirittura sui social, con il ds giallorosso osannato per aver strappato un calciatore ai cugini e non solo, aver piazzato l'ennesimo tassello di un mosaico che si diceva completo, a tal punto che la rosa dei capitolini avrebbe dovuto mettere in difficoltà i bianconeri di Allegri per la corsa allo Scudetto.

Ovviamente, non è andata così, e la batosta con il Bayern ha scatenato la crisi. Ora non siamo qui a ripercorrere le tappe nefaste dell'attuale stagione, limitiamoci a dire che bisogna chiudere al più presto questa parentesi, conquistare il secondo posto, tenere a bada l'orgoglio della Lazio (autore di una super stagione) e ricominciare in estate con un mercato intelligente.

Già, il riferimento alla finestra di trattative invernale sciagurata è lampante, perché Ibarbo e Doumbia, nonostante la grande voglia che stanno palesando, non sono calciatori utili alla causa, perlomeno non a quelle cifre. Quindici milioni di euro per l'ivoriano sono un'enormità, ed è paradossale pensare che Sabatini abbia acconsentito a trattare a quelle condizioni, con un Cska Mosca che l'ha spedito a Roma con tanto di fiocco rosso in testa, intuendo di aver fatto il colpaccio a cedere un classe 1987 a quel prezzo. Chapeau. Per i russi, eh.

Sempre riguardo a Doumbia: è, comunque, encomiabile il suo comportamento. Giunto stanco dalla Coppa d'Africa, non al massimo della condizione, si è dovuto ambientare in fretta e furia pagando lo scotto di giocare in un campionato decisamente più qualitativo di quello in cui era abituato. Sta lavorando, ha siglato due gol belli e importanti, ma ciononostante resta comunque un attaccante su cui la Roma non può basare il proprio futuro. Dunque, con tutto il bene del mondo nei confronti dell'ottimo Seydou, che tutta la sua vicenda sia un monito per Sabatini, in vista del mercato estivo: bisogna prendere giocatori utili, puntando non a rivoluzionare la squadra (altra stoccata al mercato invernale, quando si è mandato via l'unico attaccante serio della rosa) e soprattutto trovando ragazzi veramente capaci di dare una mano a un gruppo già di per sé solido, perché in fin dei conti il gruppo c’è, va solo puntellato come si deve.

Il consiglio spassionato: guardare in Belgio. Dove ci sono un’infinità di talenti da tenere sotto stretta osservazione. Qualche mese fa, Sabatini seguiva Benito Raman del Gent, squadra attualmente capolista della Jupiler Pro League (con Raman grande protagonista dello 0-1 con cui i Buffalo Bills hanno espugnato il campo del Kotrijk, conquistando tre punti decisivi ai fini dell'agguanto alla vetta). Lassù però, tra Vallonia e Fiandre, ce ne sono tanti altri di calciatori giovani e capaci. Dennis Praet e Youri Tielemans dell’Anderlecht per esempio, giovani e fortissimi (il secondo domani farà 18 anni, e… andate a spulciarvi in rete i gol che ha fatto di recente -- due su tutti, quelli al Gent e quello allo Standard Liegi), oppure - restando in casa Gent - Moses Simon, classe 1995, chiamato “il Ronaldo della Nigeria” per il suo modo di giocare, tutto corsa e dribbling. E ancora, Julien De Sart dello Standard Liegi, centrocampista classe 1994 dotato di una superba visione di gioco, perno della squadra di José Riga dopo gli addii di Mpoku (ora al Cagliari) e Ciman. 

In conclusione, talenti da seguire con attenzione ce ne sono in giro per l'Europa, giocatori più che buoni ora, e potenziali campioni in vista delle stagioni a venire. Mercato, dunque, da fare con la testa, senza sperperare tempo e/o soldi, per una Roma che dovrà essere in grado di far capire ai propri tifosi di aver imparato la lezione, e presentarsi così ai nastri di partenza della stagione 2015-2016 veramente consapevole di poter fungere da protagonista.