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Due risultati su tre a disposizione: aspettare o aggredire la Lazio?TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
domenica 24 maggio 2015, 06:04Approfondimenti
di Gabriele Chiocchio
per Vocegiallorossa.it

Due risultati su tre a disposizione: aspettare o aggredire la Lazio?

Quello di lunedì non sarà un derby come tutti gli altri: in palio ci sarà una grossa fetta di secondo posto, che significa qualificazione diretta alla prossima Champions League con tutti i benefici del caso. La Roma arriva a questo appuntamento con un punto in più in classifica, che significherebbe chiudere i giochi in caso di vittoria ma tenersi in una posizione di grande vantaggio anche in caso di pari, visto il calendario dell’ultima giornata che prevede la sfida contro il Palermo in casa, mentre i biancocelesti saranno impegnati al San Paolo di Napoli. Questo pone una delle questioni più classiche in situazioni del genere: aspettare o aggredire l’avversario?

PERCHÉ ASPETTARE - Due risultati su tre significa non aver bisogno di segnare a tutti i costi e di poter attendere che l’avversario si scopra e lasci spazi da sfruttare, e proprio di spazi, per caratteristiche dei suoi attaccanti, la Roma ha bisogno per essere efficace in zona gol. Nell’ultima partita contro l’Udinese ha provato a crearseli forzando la manovra e rinunciando a una buona dose di equilibrio che ha lasciato diverse possibilità agli attaccanti bianconeri: commettere lo stesso errore contro Candreva, Klose e Felipe Anderson potrebbe costare un prezzo molto più alto di quello pagato all’Olimpico. C’è poi un altro aspetto da considerare: la versione 2014-2015 della Lazio è sì abituata a fare la partita, ma, volendo trovarle un difetto, tende a volte ad andare fuori giri, un po’ com’è successo sull’1-0 della gara contro l’Inter di due turni fa, quando i biancocelesti sono rimasti inspiegabilmente troppo alti sul terreno di gioco esponendosi alle infilate di Palacio e Icardi. Non solo: l’elevata posta in palio potrebbe scardinare le certezze mentali della squadra di Pioli e la sua impostazione è tale che in caso di perdita di sincronia tra i reparti il rischio di allungarsi in campo sarebbe notevole.

PERCHÉ AGGREDIRE - È però difficile che una squadra che, al contrario della Roma, ha solo la vittoria come risultato positivo, si possa far troppe domande su cosa fare con il pallone tra i piedi. Ed è stata proprio la possibilità di giocare a cuor leggero l’arma che ha permesso alla Lazio di infilare la serie di otto vittorie consecutive, interrotta dal KO dello Juventus Stadium che sembra aver fatto rendere conto ai biancocelesti di dove si trovassero, facendo emergere una fisiologica tensione che ha impedito loro di fare bottino pieno contro Chievo in casa e Atalanta fuori. Trovarsi di fronte una squadra che gioca in modo autorevole, pur facilitando la possibiltà di sfruttare le ripartenze, potrebbe far riaffiorare la stessa tensione che, unita alla disabitudine di un gruppo nuovo a giocarsi partite decisive, provocherebbe qualche errore da sfruttare. Inoltre, per quanto nelle ultime gare si è vista anche una Roma più efficace col pallino lasciato all’avversario, la squadra di Garcia non è abituata a chiudersi per ripartire, neanche in condizioni vantaggiose come poteva essere l’ultima gara della fase a gironi di Champions League, in cui sarebbe bastato uno 0-0 contro il Manchester City per andare avanti e nella quale il baricentro troppo basso portò i giallorossi a non pungere mai e a subire fatalmente le due reti che portarono all’eliminazione.