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tmw / roma / Editoriale
...e la vittoria sciolse le ali al vento!
martedì 26 maggio 2015, 03:00Editoriale
di Alessandro Carducci
per Vocegiallorossa.it

...e la vittoria sciolse le ali al vento!

È stata una battaglia: tutti quei cialtroni che erano già pronti ad agitare l'italico spettro del biscotto si sono dovuti ricredere. Solo chi non ha la più pallida idea dell'attuale situazione a Roma poteva credere che le due squadre facessero a priori un accordo per portare a casa un punto ed estromettere il Napoli dalla corsa Champions. Solo chi non conosce nulla di questa città, chi non ha respirato l'aria in questi ultimi giorni, poteva sospettare ciò. Già in conferenza stampa Rudi Garcia aveva gettato benzina sul fuoco poi, tanto per far capire subito l'inerzia del match, nella prima mezz'ora i giocatori in campo se le sono date di santa ragione e si sono sfiorate un paio di risse. Cose che, di solito, si vedono solo a fine gara. La posta in palio, d'altronde, era alta.
La Lazio è arrivata all'incontro sospinta da un ambiente compatto e fin troppo entusiasta. Determinata e sulle ali dell'entusiasmo dopo gli ultimi mesi, la squadra di Pioli ha cercato fino all'ultimo di vincere e mettere un'ipoteca al secondo posto, che avrebbe consentito ai biancolesti di poter contare sui circa 40 milioni che la Champions distribuisce, senza dover passare dai preliminari di fine agosto.
Difficile quindi che potesse preventivamente accordarsi per un pareggio, soprattutto contro una Roma data quasi per spacciata alla vigilia ma mai doma.

In campo è stata una battaglia. È stato un derby vero, un derby che si sarebbe dovuto giocare da calendario il 24 maggio, a 100 anni esatti dall'entrata in guerra dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale, a 100 anni dal celebre Piave che "mormorava, calmo e placido, al passaggio dei primi fanti, il ventiquattro maggio", come recita la splendida e leggendaria Canzone del Piave.

“Per far contro il nemico una barriera” - Garcia è furbo: conosce i limiti della Roma e ha sfruttato le debolezze dell'avversario.
Lazio subito arrembante e giallorossi tutti racchiusi per un'ora nella propria metà campo. Non c'è spazio per il bel gioco e per i fronzoli, anche perché la squadra di Pioli, dopo i 120 minuti contro la Juventus, è destinata a calare. Garcia lo sa e prepara la mossa a sorpresa, facendo partire Pjanic dalla panchina per poi inserirlo nella ripresa. Il suo ingresso è il segnale che dà la carica ai giocatori: è il momento di uscire dalla propria tana per accerchiare l'avversario e Iturbe fa esplodere la Curva Sud, portando in vantaggio la Roma.

“Ma in una notte trista si parò di un fosco evento” - Il pareggio della Lazio sembrava aver infranto i sogni di gloria della squadra di Garcia. È pur vero che un punto sarebbe potuto andar bene alla Roma ma avrebbe prolungato l'agonia di questa stagione ancora per un turno. Ancora per una settimana.

“E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame, volea sfogare tutte le sue brame” - La Lazio ce l'ha messa tutta, dando anche più del dovuto perché orgogliosamente convinta di poter fare il colpaccio. Non si è accontentata, e questo alla fine è risultato essere un errore, ha cercato la vittoria che avrebbe potuto dare un impulso decisivo alla sua crescita e al prossimo mercato.

“No!”, disse il Piave. “No!”, dissero i fanti, “Mai più il nemico faccia un passo avanti!” - Non è da escludere che tutte le polemiche, susseguite alla decisione di rinviare il derby di 24 ore, abbiano potuto compattare ancora di più i giocatori della Roma. Sfruttando la stanchezza degli avversari, i giallorossi si sono imposti, non hanno più concesso un metro, uno scatto, un allungo alla Lazio. Hanno lottato con le unghie e con i denti, con intelligenza e con astuzia, determinazione e rabbia. La Lazio si è protesa in avanti ma si è scontrata contro una squadra compatta e alla fine è dovuta soccombere.

“Indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento... E la vittoria sciolse le ali al vento!” - Contro una Lazio stremata dall'impegno di Coppa, la Roma ha dispiegato in campo tutte le sue residue energie e Yanga-Mbiwa ha fatto esplodere di gioia Garcia, tutta la panchina e tutti i tifosi della Roma.