La società boccia Sabatini: "Quando è arrivato eravamo a 3 punti dalla salvezza"

Nell’intervista rilasciata ieri al CorSera il patron Iervolino ha lanciato una frecciatina proprio al direttore Sabatini: “Uomo di esperienza riconosciuta ma il suo stato di salute non gli ha consentito di essere presente, e quindi non ha portato quello che mi auguravo, quando è arrivato eravamo a 3 punti dalla zona salvezza”.

Distacco che in realtà era di due punti dopo la vittoria della Salernitana a Verona, gara vinta da quell'allenatore che l'attuale DG avrebbe voluto esonerare. A questo punto il divorzio a fine stagione appare inevitabile, non è da escludere che Sabatini - avvertita la sfiducia del club - possa decidere di fare un passo indietro prima della naturale scadenza del contratto. Del resto il post pubblicato su Instagram dopo la batosta di Cagliari sapeva già di congedo, ancor di più dopo aver acquisito la consapevolezza che quella di Liverani si sia rivelata una scelta tutt'altro che azzeccata.

Anche sul mercato sono stati commessi errori di valutazione. Dalla scelta di dare 700mila euro a un giocatore fermo da mesi e avanti con gli anni al mancato arrivo di un attaccante di spessore e di un vice Bradaric passando per lo stipendio importante garantito a Vignato (zero presenze da titolare, 29 minuti in totale in due mesi), le dichiarazioni su Inzaghi e il ritardo evidente sulla tabella di marcia rispetto alle esigenze dell'allenatore.

Anche nel 2022 ci furono scelte errate, coperte dal risultato finale  ma economicamente pagate a caro prezzo ancora oggi. C'è a busta paga, ad esempio, un attaccante da 1,2 milioni di euro che non ha mai trovato spazio. Senza dimenticare i cinque anni a Sepe (anche a lui 1,2 milioni), il ricchissimo triennale a Fazio e i flop Perotti-mousset.

Che poi Sabatini, dal punto di vista del carisma, fu trascinatore in quel contesto è fuori discussione, allo stesso tempo un giudizio totale si potrebbe dare se avesse 3 mesi a disposizione per operare senza la spada di Damocle della classifica. Tuttavia il ritorno in granata offusca - in parte - quell'impresa e ha rappresentato un flop con pochi alibi ai quali aggrapparsi.

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