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Un flop partito dall'estate tra l'indifferenza generale. Iervolino, ora si può far chiarezza dopo un flop clamoroso?TUTTO mercato WEB
sabato 27 aprile 2024, 00:09Editoriale
di Luca Esposito
per Tuttosalernitana.com

Un flop partito dall'estate tra l'indifferenza generale. Iervolino, ora si può far chiarezza dopo un flop clamoroso?

Per la matematica era solo questione di tempo: ormai tutti erano mentalmente rassegnati da mesi a una delle retrocessioni più meritate della storia del calcio. Tuttavia, quando l'arbitro ha fischiato tre volte e la serie B si è materializzata in via ufficiale, in tutti quanti noi è cresciuto un sentimento di tristezza. Si dirà che i drammi della vita sono altri e che stiamo parlando, in fondo, di un gioco, ma chi ha vissuto la rinascita della Salernitana raccontandola dalla C alla A non può che rammaricarsi per un salto all'indietro frutto di errori clamorosi.

Nessuna componente è esente da responsabilità. La società ha smantellato un giocattolo perfetto, i due direttori sportivi hanno portato tanti calciatori non pronti per la A sottovalutando il caso Dia e il problema della difesa, Sousa è rimasto controvoglia, Inzaghi ci ha messo il cuore ma ha perso le due gare in casa con Genoa e Empoli, su Liverani inutile proprio pronunciarci oltre e il povero Colantuono ha ereditato una barca alla deriva senza riuscire a vincerne una. 

E' chiaro che quando i numeri certificano un tale fallimento sportivo, la responsabilità principale è sempre in capo al presidente. E' lui che, un anno fa, faceva promesse di ogni genere sbandierando la volontà di lottare per la zona sinistra e promettendo che giammai la Salernitana si sarebbe ritrovata in bassa classifica. Un'annata storta ci può stare, ci mancherebbe, ma in questo modo si rischia di essere davvero ricordati a vita come la peggior squadra di sempre.

Ora è tempo di assumersi qualche responsabilità e di parlare con chiarezza alla città. La Salernitana, grazie a Lotito, Mezzaroma e Fabiani, era stata prelevata in A, a una cifra inferiore al reale valore, con un buon parco giocatori e senza un euro di debito. Oggi è in B, con una ricapitalizzazione necessaria e il diktat di cedere prima ancora di programmare il futuro. Iervolino parlerà o proseguirà nella strada del silenzio? Resterà solo per assenza di offerte o trasformerà l'amarezza in orgoglio per riportarla dove l'ha presa?

Nessuno, lo ribadiamo, è esente da colpe. Anche l'ambiente che, in estate, etichettava in tutti i modi chi, presente sul posto, cercava solo di raccontare i fatti. Sperando di sbagliarsi e facendo suonare un campanello d'allarme per il bene della Salernitana. Invece il mercato estivo era ritenuto buono, c'è stato un plebiscito quando è tornato Sabatini e si è scelta la strada della fiducia incondizionata dimenticando che, senza lo 0-0 del Venezia sul Cagliari, saremmo retrocessi già due anni fa e che, la scorsa stagione, fu salvata dal fallimento certo della Samp e dal flop della Cremonese.

Che fine hanno fatto i maghi del web che parlavano di salvezza a marzo? Cosa si sarebbe detto o scritto se una stagione del genere l'avessimo vissuta con gli osteggiati romani? Come sarebbero andate le cose se, in estate, si fosse creato un corpo unico a difesa della Salernitana tale da portare avanti una presa di posizione netta? 

Piangere sul latte versato non serve, è ovvio, ma se ciascuna componente non riconoscerà gli sbagli sarà stata davvero una retrocessione inutile, oltre che dannosa. C'è tutto per ripartire, Salerno è ampiamente da serie A. A patto che la proprietà spieghi cosa ha indotto a  fare un passo indietro quando, a giugno scorso, c'era davvero tutto per attuare le promesse fatte nel gennaio del 2022.