DI VICINO: "Innamorato di Salerno e Ferrara. Che vinca il migliore"

"Vedrò la partita, senza tifare. Che vinca il migliore". A parlare è Giorgio Di Vicino, doppio ex della sfida che domani pomeriggio andrà in scena al "Paolo Mazza" di Ferrara tra Spal e Salernitana: "Spero sia una bella partita -ha dichiarato ai taccuiini del quotidiano La Città-, una festa di calcio. Sono innamorato di Ferrara e Salerno, per due motivi diversi: due piazze che amano lo sport. Sarà una gara molto combattuta".

Come giudica questo inizio di campionato della Salernitana?

"Mi aspettavo qualcosa in più, ma la Serie B è sempre un campionato difficile. Siamo ancora all'inizio e c'è tempo per rimettersi in corsa. La Salernitana è una grande squadra, ha preso giocatori di alto livello capaci di fare sempre la differenza. Deve puntare ai playoff".

Tra questi c'è Rosina, un calciatore simile a Di Vicino.

"E' vero, ci somigliamo. L'unica differenza, lui gioca ancora ad alti livelli. Io sono innamorato dei numeri 10 e credo che Rosina possa fare la differenza. Sannino lo conosce bene e Salerno è una piazza adatta alle sue caratteristiche".

Qual è la posizione migliore per Rosina?

"Rosina è un calciatore di fantasia, non deve avere vincoli tattici. Deve essere libero di vagare per il campo, per poter cercare la giocata. Deve fare quello che vuole".

Cosa le piace di più della Salernitana?

"Sicuramente l'attacco. Rosina a inventare, Coda e Donnarumma a finalizzare. E' questo il punto di forza dei granata".

Come giudica l'operato di Sannino?

"E' un allenatore con tanta esperienza. È il mister giusto per la Salernitana, ha fatto bene in carriera e lo farà anche a Salerno. Non va criticato: il mister sa il fatto suo e aiuterà la Salernitana a risalire la classifica".

Partenza difficile anche per la Spal, se lo aspettava?

"Sì, la Spal è sempre una neopromossa e affrontare dopo tanti anni la Serie B non è semplice. Mi auguro con tutto il cuore che si salvi, perché di Ferrara sono innamorato".

E poi la Spal è stato il primo amore di Di Vicino.

"E' vero, arrivai a Ferrara a 18 anni ma mi diedero subito fiducia. Giocai trenta partite e ricordo come se fosse ieri il calore del pubblico. È la mia terza casa".

E la seconda?

"Salerno, naturalmente. Tre anni e tante emozioni. La stagione con Pioli in panchina la migliore della mia carriera: ricordo sempre con emozione le sfide al Cagliari e al Torino, con i miei gol decisivi. Mi è dispiaciuto non aver potuto continuare, ero disposto anche alla Serie D. Sono rimasto in ottimi rapporti con tutti, ogni tanto torno in città e i tifosi mi salutano sempre. Spero che la Salernitana riesca a coronare il sogno di tornare in Serie A".