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ESCLUSIVA SN - Invernizzi: "Vedere esordire un ragazzo genovese in prima squadra è la cosa più bella. La nuova proprietà ha dimostrato entusiasmo e voglia di fare"TUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Pasquinucci
giovedì 28 agosto 2014, 12:42Il Salotto della Sud
di Lidia Vivaldi
per Sampdorianews.net

ESCLUSIVA SN - Invernizzi: "Vedere esordire un ragazzo genovese in prima squadra è la cosa più bella. La nuova proprietà ha dimostrato entusiasmo e voglia di fare"

La pianificazione e la cura del settore giovanile sono ormai un elemento fondamentale per il calcio ai massimi livelli, e la Sampdoria è decisa a mantenere il passo dei migliori vivai nazionali. La responsabilità della crescita dei calciatori in quel di Bogliasco è affidata ad un grande campione della SampD’Oro, Giovanni Invernizzi, che dirige il settore giovanile dall’estate 2012. Sampdorianews.net ha avuto il piacere di contattarlo per parlare dei temi d’attualità in casa Samp.

Domenica scorsa la Samp ha affrontato a Marassi il Como, società in cui lei è cresciuto e ha militato prima di approdare in blucerchiato, che sensazione è stata? “Era tantissimo tempo che non rivedevo il Como, forse non l’avevo più rivisto in campo da allora. È la squadra che mi ha cresciuto e formato calcisticamente e come uomo, ed è la squadra che mi ha dato la possibilità di affermarmi a alti livelli. È stata una bella emozione.”

In campo in maglia lariana c’erano anche Falcone e Rolando, due ragazzi cresciuti nel settore giovanile blucerchiato. Un motivo di soddisfazione in più: “Sicuramente. Sono contento che siano andati a giocare lì, perché è una società seria, con un passato importante, soprattutto a livello giovanile. Mi auguro che questi due ragazzi riescano quest’anno a mettersi in evidenza nel Como, per poi tornare alla Samp.”

A capo del settore giovanile del Como c’è il suo ex compagno Roberto Galia, che ha parlato ai microfoni di Sampdorianews.net della vostra comune visione di come gestire i giovani, privilegiando anche l’aspetto umano accanto a quello atletico: “Si cerca sempre di formare i ragazzi non solo a livello calcistico, ma dando loro anche delle basi, degli strumenti a livello caratteriale e morale che li possano aiutare nel loro percorso, non solo sportivo, ma anche personale, come uomini.”

Pedone, Chiesa, Bellucci, state ampliando la rosa di allenatori dal passato professionale blucerchiato, c’è una ragione particolare per cui si sceglie questo tipo di profilo? “No, diciamo che è il valore aggiunto. Prima si cercano di valutare le capacità e le attitudini degli allenatori, che devono essere adatte ad un settore giovanile. Poi, il fatto di essere degli ex blucerchiati è un qualcosa in più, la ciliegina sulla torta, perché sanno trasmettere i valori di questa società. È un aspetto importante.”

Da Cacciatore e Regini a Obiang e Krsticic, la Samp di Mihajlovic conta molti “prodotti” del vivaio, senza dimenticare, a livello nazionale, l’affermazione di giocatori come Poli e Icardi. Cosa rende più orgoglioso un direttore del settore giovanile? “Sicuramente vedere esordire un ragazzo in prima squadra, un giovane che magari ha fatto un percorso di tre-quattro anni. Ricordiamo che nella Sampdoria quest’anno c’è anche Rizzo, nato e cresciuto qui. Per chi fa questo lavoro è la cosa più bella.”

Non sono molti i ragazzi genovesi che riescono ad arrivare ai massimi livelli, insieme a Rizzo ricordiamo Fiorillo. Vederli indossare la maglia della prima squadra è ancor più una soddisfazione: “Esatto. Il territorio ligure, e genovese in particolare, non dà tantissimo. Sono veramente pochi i ragazzi che hanno raggiunto alti livelli, negli ultimi quindici-vent’anni li puoi contare sulle dita di una mano. Quando si riconosce in questi giovani qualcosa di interessante bisogna cercare di creare per loro il percorso giusto, per portarli più avanti possibile.”

Il cambio di proprietà è stato quasi una sorpresa sia per l’ambiente Samp che per i tifosi, cosa si aspetta, anche a livello di prima squadra, da questa nuova stagione? Qualcosa di diverso, qualcosa in più rispetto agli anni passati? “Io devo solo pensare a cercare di fare il mio, e insieme ai miei collaboratori fare quanto di meglio possibile per questa nuova proprietà, che ha dimostrato entusiasmo e voglia di fare. Speriamo di darle le giuste soddisfazioni. Per quanto riguarda la prima squadra, è logico che ci aspettiamo un buon campionato: la squadra è abbastanza consolidata, ed è guidata da un grande allenatore.”

La sua è una carriera quasi esclusivamente in blucerchiato, cosa la lega in modo così stretto alla Samp? “Sicuramente aver vissuto i tempi migliori della Sampdoria di vent’anni fa, aver giocato con campioni importanti, aver sentito sempre l’affetto della gente. Inoltre i miei figli sono nati e cresciuti qua, quindi la scelta è stata naturale”.

RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.SAMPDORIANEWS.NET