Eder: "Udinese bel gruppo, solido e temibile. Gabbiadini? Spero ancora possa restare"

Partito un po' sottotono in questo campionato, da quando ha cominciato a segnare non si è più fermato. Stiamo parlando dell'attaccante della Sampdoria Martins Eder, intervistato oggi da La Gazzetta dello Sport.

Dallo zero a zero di Gubbio ai campioni d’Italia bloccati sul pari allo Juventus Stadium. Eder, com’è girato il vento...
"28 gennaio 2012, mi ricordo bene quel giorno. Feci l’esordio nella Samp, in un momento molto difficile. Eravamo a dodici
punti dai playoff, c’era un’aria di delusione. Poi è venuta la vittoria di Grosseto, ci siamo compattati con la convinzione di essere forti. E sono arrivati i playoff con due turni di anticipo".

Lei ha sostenuto di essere disposto a sacrificare qualche rete pur di avere una Samp da alta classifica.
"Sono partito segnando poco, però le prestazioni erano positive e mi bastava. Non sono ossessionato dal gol. Con Rossi segnavo molto, ma eravamo penultimi. Preferisco questa situazione. Gli esterni devono sacrificarsi, ma per questa classifica farei qualunque cosa".

Non c’è l’ufficialità, ma con Gabbiadini se ne va un pezzo forte del tridente.
"Manolo ha sempre fatto bene da quando è qui, le scelte dipendono dalla società. Se andrà via, gli dico in bocca al lupo, ma spero ancora che possa restare con noi".

In Europa con la Samp: è un sogno che si può realizzare?
"Per ora non ne parlo: se non ce la facessimo sarebbe una presa in giro per i tifosi"

Quando sente il suo nome, l’Udinese si preoccupa. Già cinque gol contro i friulani.
"Anche loro, però, sono un bel gruppo, solido e temibile. Totò Di Natale, poi, è sempre lo stesso: fortissimo, anche se passano gli anni. Una squadra strana: batte l’Inter e poi perde in casa con il Verona".