Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / sampdoria / News Nazionali
Al seguito dei gemellatiTUTTO mercato WEB
© foto di Luigi Putignano/TuttoLegaPro.com
mercoledì 25 febbraio 2015, 14:00News Nazionali
di Andrea Colucci
per Sampdorianews.net

Al seguito dei gemellati

La rubrica targata Sampdorianews.net dedicata al punto settimanale sulle squadre, le cui tifoserie sono gemellate con quella Sampdoriana, attraverso resoconti, notizie, calciomercato, dichiarazioni e approfondimenti.

Hellas Verona: Verona – Roma 1-1

Il Verona, che veniva da 4 sconfitte nelle ultime 5 gare, trova un pari invece prezioso contro la Roma che gli permette di tenere a distanza la zona da allarme rosso e di ricaricare pile ed entusiasmo. Mandorlini opta per un 4-3-3 che è tale solo sulla carta, perché poi gli esterni d'attacco sono più bassi che alti e il Verona gioca spesso con un 4-5-1 che diventa anche 5-4-1 (con Gomez sulla linea dei difensori), con un baricentro bassissimo. E di fatto è un monologo giallorosso per almeno mezz'ora, con la squadra di Garcia che ha una supremazia territoriale a tratti imbarazzante e il Verona che pensa solo a non concedere ai giallorossi spazi pericolosi. Così Gervinho si perde un pallone d'oro in area, Nainggolan e Ljajic impegnano Benussi rispettivamente da fuori e sugli sviluppi di uno schema da fermo, poi è Manolas a sfiorare il gol di testa su angolo di Pjanic. Nel frattempo Totti si è già abbassato molto per entrare nel vivo del gioco ed al 26' è proprio il capitano a sbloccare il risultato con un destro da 25 metri che brucia Benussi a fil di palo. Sembra l'inizio di una nuova gara (lob di un soffio alto di Ljajic) ed in effetti lo è, perché la Roma di colpo smette di tenere in pugno la partita e il Verona trova il modo di tirare fuori la testa dal guscio. Così al 37' arriva il primo tiro (fuori, di Halfredsson) dei veneti, che un minuto dopo pareggiano con un colpo di testa di Jankovic che sembra innocuo, ma che con la doppia deviazione Astori-Keita finisce lento alle spalle di De Sanctis. Così la Roma si scuote, si rialza come baricentro e sfiora il nuovo vantaggio in chiusura (45'), con una punizione di Ljajic che si stampa sulla traversa. La ripresa è tutta altra gara. Mandorlini decide di giocarsela, il Verona sale di ritmo ed intensità e la conseguenza è che cominciano a crearsi anche gli spazi per andare. Forse anche troppi, con le due squadre che si allungano pericolosamente e ribaltamenti continui di fronte. Così il primo brivido lo porta Gomez, anche se poi è Halfredsson ad andare ad un soffio dal gol a botta sicura, con Torosidis che salva alla disperata sulla linea. Poi si torna lentamente al copione del primo tempo, con il Verona rintanato negli ultimi 25 metri e la Roma a cercare spazi senza trovarli. Rispetto ai primi 45' c'è però che stavolta il Verona ha voglia anche di offendere ed in contropiede prova a fare male, anche se la qualità delle giocate è spesso rivedibile. Di fatto, però, si battaglia in lungo e largo, ma le idee latitano ed i pericoli arrivano con il contagocce. Finisce così, con un pari che dà fiato al Verona e probabilmente segna la parola addio ai sogni tricolori della Roma. «Devo ringraziare pubblicamente tutti -  racconta Mandorlini in conferenza stampa - sono stati bravissimi e attaccati a questa maglia. Moras ha giocato con le infiltrazioni, mentre Rafa Marquez con un ginocchio in disordine. Queste sono le cose importanti che mi fanno ben sperare. Qui tutti remiamo dalla stessa parte. Dal presidente fino all'ultimo inserviente del Verona, sono tutti concentrati. Salvarsi significa raggiungere un obiettivo importante. Purtroppo in questa stagione abbiamo pagato a caro prezzo tante situazione negative. Gli infortuni su tutto Recuperando giocatori come Gomez, Jankovic, Obbadì, Ionita e Sala, saremo ancora più competitivi».

Parma: Parma – Udinese rinviata

La profonda crisi finanziaria dei gialloblù ha portato al rinvio del match contro l’Udinese. Una situazione difficile da spiegare che potrebbe anche inficiare la regolarità del campionato. A fare chiarezza sul rinvio del match, ecco le parole del Presidente della Figc Carlo Tavecchio rilasciate alla Domenica Sportiva in onda sui Rai 2: “Il Parma non ha giocato oggi per una scelta che è dipesa soprattutto dal sottoscritto. È stato il prefetto di Parma a stabilire che si poteva giocare a porte chiuse, non perché mancassero i 40mila euro, come hanno detto tutti. Davanti ad una richiesta dei calciatori, che vengono umiliati e non pagati da settimane, costretti in un recinto a giocare senza la possibilità di essere visti, ho rinviato la partita. Se domenica il Parma vuole giocare, deve portare i libri in tribunale, visto che non ci sono i soldi. Il tribunale deve poi valutare un eventuale esercizio provvisorio, che può verificarsi solo se c'è una copertura finanziaria". Il presidente poi fa chiarezza sulle possibilità future del club emiliano. "Credo che ci siano legittimi interessi a far sì che si raccolgano i fondi per l'esercizio provvisorio, poi ottenere dei paracadute per un'iscrizione in Serie B, dove però devono esserci le coperture dei debiti sportivi - spiega Tavecchio -. È un gruzzolo consistente. Ma il debito federale è un quarto degli altri e per noi, a giugno, l'iscrizione era del tutto regolare". Chiusura sul campionato in corso, che potrebbe essere fortemente condizionato da un'eventuale esclusione del Parma: "Il campionato non sarà falsato. È interesse di tutti che il Parma finisca la stagione regolarmente e credo che i club, la Lega, vorranno intervenire per evitare un evento rovinoso".

Interessanti anche le parole rilasciata a La Gazzetta dello Sport da Alessandro Lucarelli, capitano dei gialloblù, sulla situazione che sta vivendo la squadra e le mosse in programma: "Messa in mora? Far fallire la società significa mandare a casa almeno duecento famiglie che lavorano per il Parma. La mia mente va a quei dipendenti che prendono, o dovrebbero prendere, mille euro al mese. Chiederemo direttamente l'istanza di fallimento, bisogna accelerare questo processo per cercare di salvare la categoria. Ci sono grosse responsabilità della Lega e della Federcalcio - ha proseguito - sono venuti soltanto venerdì a vedere come stanno le cose. E prima dov'erano? Perché non ci sono stati i controlli? Perché è stato permesso che il Parma tesserasse più di duecento giocatori? Perché si è concesso che avvenisse un doppio cambio di proprietà con la spesa di un solo euro?".

Ternana:  Ternana – Latina 0-2

Per la 27esima giornata del campionato cadetto i rossoverdi affrontano la penultima del girone e perdono per 2-0. Prestazione deludente quella delle Fere, che non riescono ad impostare il proprio gioco, lasciando troppo campo alle iniziative degli ospiti. All’avvio nessuna delle due formazioni impressiona, il match appare piuttosto equilibrato e fatica a regalare emozioni. Sarà per questo motivo che la Ternana si rilassa eccessivamente e concede pian piano metri alla formazione di Iuliano. Senza strafare, i neroazzurri, complice l’errore di Crecco, si ritrovano davanti a Brignoli con Alhassan che senza trovare resistenza alcuna da parte della retroguardia rossoverde, vanno tranquillamente in gol e forse Brignoli ci mette del suo. La reazione dei padroni di casa è al di sotto delle aspettative. Corre il 38′ quando Tesser si gioca la prima sostituzione: Crecco viene invitato ad uscire e al suo posto il tecnico inserisce Falletti. Al fischio d’inizio della seconda parte dell’incontro, pare scendere in campo una Ternana differente, molto più aggressiva e propositiva. Al 4′ Avenatti spreca clamorosamente la prima occasione, al 28′ la seconda e a quel punto non c’è più nulla da fare, anche perché, come se non bastasse, la Ternana è costretta a giocare l’ultima parte del match in 10 uomini. Falletti è l’uomo da cartellino rosso della partita: prima è costretto al fallo per frenare la ripartenza ospite, poi l’arbitro lo ammonisce di nuovo, per simulazione, quando cade in area dopo un contatto al limite. Finisce così che il Latina sul finire del match raddoppia, prendendosi gioco della difesa rossoverde. Valiani non perdona. Dai microfoni di Radio Galileo, l'allenatore della Ternana Attilio Tesser analizza così il ko: "Abbiamo perso, e quando si perde tutto non va bene. La prestazione non è stata positiva, ma non è stata nemmeno così negativa come sento. Ognuno la interpreta come vuole. Il primo tempo non è stato bello ma equilibrato, nel secondo tempo siamo partiti decisamente bene con tre palle gol importanti tra Avenatti e Ceravolo. Di Gennaro ha fatto una bella parata, poi l'espulsione ha condizionato un po' tutto. Abbiamo cambiato anche tatticamente perché in mezzo al campo non eravamo positivi, e con Falletti abbiamo trovato un equilibrio verso la loro metà campo. Cosa rimprovero alla squadra? Ho tante cose da analizzare ma ne parleremo negli spogliatoi. C'è troppo negativismo però, non stiamo facendo schifo. Stiamo facendo degli alti e bassi, in casa abbiamo anche vinto non è come inizio stagione. E' normale che non siamo soddisfatti, ma abbiamo queste caratteristiche di alti e bassi non dovuti a motivi particolari. Ogni partita prende una piega, e in base a quella piega va la gara. E' la stessa squadra di sette giorni fa, ho dato fiducia ai ragazzi perché avevano fatto bene a Bologna. Non abbiamo fatto bene, ma gettare quanto fatto fino ad ora non è nemmeno giusto". 

Bari: Bari – Lanciano 2-0

Davanti ad una bella cornice di pubblico (più di 20.000 spettatori) bella vittoria del Bari che torna al successo imponendosi 2-0 sulla Virtus Lanciano. Di Galano e Donati le reti biancorosse, entrambe nel primo tempo. La squadra di Nicola sembra aver beneficiato del cambio di modulo: il 4-3-3 ha restituito sicurezza alla retroguardia che fino ad ora era stata il punto debole della squadra. Il Bari sale in classifica e si porta a quota 33. Inizio di gara insolito con il Lanciano che concede una punizione a due in area di rigore per il retropassaggio di Bacinovic raccolto da Aridità: Ebagua calcia in porta ma la barriera mura la sua conclusione. Gli abruzzesi provano a cancellare l'ingenuità al 5' con un tiro di Gatto che però colpisce l'esterno della rete. Il primo squillo del Bari è di Galano al 10' con una conclusione da fuori, ma la palla finisce fuori.  Al 17' è Bacinovic a provarci dalla lunga distanza ma Guarna controlla agevolmente. Due minuti dopo la mezz'ora il Bari passa in vantaggio: Donati vede lo scatto di Boateng in profondità, l'ex milanista controlla il pallone e si defila per il cross basso in area; a raccogliere il pallone all'altezza del dischetto c'è Cristian Galano che controlla, si gira e fulmina Aridità col sinistro. Passano altri cinque minuti e il Bari trova il gol del raddoppio: Sabelli crossa in area dal lato destro del campo, la difesa abruzzese spazza corto e il pallone finisce sui piedi di Donati al limite dell'area il numero 5 non ci pensa due volte e calcia forte verso l'angolino: la sua frustata non lascia scampo ad Aridità battuto per la seconda volta in pochi minuti. La prima frazione va in archivio sul 2-0 per la squadra di Nicola. Nella ripresa il Lanciano prova a riorganizzarsi ma è ancora il Bari a rendersi pericoloso: al 48' Boateng è incontenibile sulla corsia sinistra ma il suo cross non viene raccolto per un soffio da Donati e sulla successiva ribattuta Bellomo non inquadra lo specchio. Il Lanciano prova ad alzare il pressing gestendo molto il pallone nella metà campo barese ma non riesce mai a rendersi realmente pericoloso. Anzi, è il Bari che dà l'impressione di poter colpire ogni volta che riparte. La squadra di D'Aversa rimane in 10 per l'espulsione del neo-entrato Grossi (doppio giallo) e non riesce a trovare il gol che riapra la partita. Nel finale parità numerica ristabilità per un'ingenuità di Schiattarella che rimedia il secondo giallo e viene espulso. E' l'ultima emozione della partita. Il Bari vince al netto di una gara ben giocata e ottiene 3 punti che danno ossigeno a Nicola. "Dopo una settimana difficile e travagliata questa vittoria è il miglior toccasana. Ci voleva. - le parole del patron Paparesta a fine match- La squadra e l'allenatore hanno saputo reagire al momento delicato. Hanno interpretato la partita con lo spirito giusto. Sono soddisfatto. Ora avanti così". Parole di soddisfazione anche dal ds biancorosso Antonelli intervistato in esclusiva dai microfoni di tuttobari.com: “E' stata una serata importante. - ha esordito il diesse romano - Il gruppo ha risposto come meglio non poteva: come temperamento, impeto agonistico e con la consapevolezza di portare a casa i tre punti. Il match con il Lanciano ne è la dimostrazione, questa squadra non deve assolutamente scendere di intensità in un campionato come quello di serie B. Sono molto contento per il mister, per i nostri ragazzi ma soprattutto per il presidente che sta vivendo con altrettanta intensità questa avventura. Un barese come lui merita grandi risultati. Non potete immaginare la sua grande voglia di Bari".

Olympique Marsiglia: Saint-Etienne - OM 2-2

Il veleno nella coda. Questo potrebbe essere il titolo della partita che il Marsiglia ha disputato sul terreno di gioco del Geoffroy Guichard. Il pareggio subito al minuto 92 dalla squadra di Bielsa potrebbe essere un colpo troppo duro da digerire nella lotta al titolo della Ligue 1. La partita inizia subito ad alti livelli, con i padroni di casa a farne da protagonisti. In un quarto d’ora Van Volfswinkel ha due occasioni ghiottissime: al sesto minuto di gioco sfiora il goal di testa dopo un inserimento eccellente e, un quarto d’ora dopo, non riesce a colpire il pallone dopo che la difesa dell’OM si era totalmente dimenticata della sua presenza. Gli ospiti faticano ad uscire dal guscio, tutto sembra fuorchè una squadra del Loco. I primi cenni di reazione arrivano alla mezz’ora con l’ex-Lille, Dimitri Payet: il centrocampista riceve un buon pallone, si accentra e calcia alto. Primo ed ultimo squillo in questo primo tempo per Les Phocéenes. Il secondo tempo inizia con tutt’altra intensità ma sono sempre i padroni di casa a dominare il gioco. Il dominio si concretizza al 53’, Hamouma nasconde la palla tra le gambe di Morel che lo travolge, l’arbitro non ha dubbi, calcio di rigore. Dal dischetto va Gradel, tornato dalla coppa d’Africa, che non perdona per l’1-0 dei padroni di casa. Il goal porta uno scossone al match. L’OM esce dalla propria tana, all’ora di gioca Ocampos cade a terra, fischietto alla bocca: è simulazione, ammonito l’ex giocatore del Monaco. La svolta arriva al 63’ ed è un colpo di genio del Loco: triplo cambio dentro Batshuayi, Alessandrini e Aloè, fuori Gignac, Romao e Dja Djedje. Bastano 15 secondi ad Alessandrini per servire Batshuayi, l’attaccante ci prova, il tiro è ribattuto ma il pallone resta li ed è facilissimo per il neo entrato spingerla dentro, 1-0, ma che intuizione del Loco. Lampi di OM sul terreno di gioco. 3 minuti dopo il goal del pareggio è ancora Alessandrini a creare, cross in mezzo, Batshuayi anticipa tutti e punisce. 1-2 micidiale dell’OM, la strategia di Bielsa si rivela decisiva.  I padroni di casa non ci stanno, a 20’ dal termine Hamouma inventa un’altra giocata di classe, salta Morel e calcia a botta sicura ma il pallone si spegne sul fondo facendo disperare i tifosi. Ci prova ancora il Saint-Etienne ma rischia di capitolare in contropiede, Batshuayi, implacabile, offre un buon pallone per Ocampos che calcia alto, buona partita comunque per l’argentino. Il Saint-Etienne spinge fortissimo in questi ultimi minuti, forcing finale piuttosto deciso, cross a centro area, ne esce una mischia, Morel non ci arriva (partita disastrosa la sua) e Erding (subentrato a van Wolfswinkel) la butta in rete. Impazzisce il pubblico. All’ultimo respiro Erding recupera l’OM, finisce qui 2-2. Bielsa, nonostante questo, crede ancora nella possibilità di arrivare al titolo: "C'è frustrazione - si legge sull'Equipe -, perchè la vittoria era a portata di mano. Non penso che il problema sia la stanchezza, non ho mai visto una squadra correre più di noi. In ogni caso le nostre possibilità di titolo non sono ridotte. Finchè ci sarà matematicamente una possibilità, saremo ancora vivi".

Fc Porto:  Boavista - Porto 0-2

Il Porto conquista un’importantissima vittoria sul campo del Boavista, rimanendo a quattro punti di distanza dalla capolista Benfica. Partita difficile e combattuta, risolta negli ultimi dieci minuti di match dalle reti di Jackson Martinez e Brahimi. La prima frazione di gioco, vede i ragazzi di Lopetegui attaccare costantemente senza trovare però gli giusti spazi per impensierire la retroguardia del Boavista. Così bisogna aspettare il minuto 45 per vedere la migliore occasione degli ospiti: grande giocata di Quintero che libera Jackson Martinez solo davanti a Mika, il colombiano controlla il pallone ma sull’uscita dell’estremo difensore avversario mette fuori. Primo tempo 0-0. Nella ripresa Il copione non cambia. Anzi si, questo grazie ai cambi di Lopetegui che prima inserisce Tello per Hernani al 55’ e poi Brahimi per Quintero al 63’. Qui la partita cambia, perché i due innesti portano quella velocità che era mancata al Porto negli ultimi 16 metri. Così si arriva al 79’: Tello lavora una palla sulla sinistra dentro l’area di rigore e con un cross radente trova la deviazione vincente dall’interno dell’area piccola di Jackson Martinez. Il Boavista accenna ad una timida reazione, ma al minuto 87 arriva la rete che chiude i giochi: Herrera serve ancora Tello sulla sinistra scattato in profondità, lo spagnolo di prima serve al centro Brahimi che dopo aver controllato il pallone saltato un uomo, conclude dal limite dell’area trafiggendo l’incolpevole Mika. 2-0 e resistenza del Boavista abbattuta. Fronte mercato: le big d'Europa drizzano le antenne perchè il Porto ha ufficialmente aperto alla cessione della propria punta di diamante, ovvero Jackson Martinez. E' stato lo stesso Pinto da Costa, presidente dei Dragoes, ad annunciarlo alla stampa portoghese: "La scorsa estate Jackson è stato vicino all'addio, ma abbiamo concordato che sarebbe rimasto un altro anno con noi. A giugno, se qualcuno farà un'offerta consona al suo valore, andrà via".