Lady Viviano: "Potrebbe già rientrare con la Fiorentina. Puggioni ha esperienza da vendere"

Il Derby della Lanterna si avvicina e, mentre Marco Giampaolo cerca di sciogliere gli ultimi dubbi di formazione, la certezza è che sfortunatamente Emiliano Viviano non potrà scendere in campo in seguito all'infrazione dello scafoide rimediata nel corso del match con il Pescara.

Un'assenza significativa, della quale ha parlato anche la moglie del portiere blucerchiato, Manuela Tosini, intervenuta in collegamento telefonico durante la trasmissione “Blucerchiati”, in onda su Antenna Blu con la collaborazione di Sampdorianews.net:

“Emiliano è un padre premuroso, soprattutto con Viola che è la principessa di casa, mentre spera che nostro figlio possa diventare calciatore. Siamo a Genova da tre anni, abbiamo uno splendido rapporto con la città nonostante io, viste le mie origini, ami la nebbia - riporta Sampdorianews.net -. Se ci sarò al derby? Ho la faccia di una che può saltare il derby?”.

Stimata dai tifosi blucerchiati per la sua schiettezza ed esuberanza, Manuela ha raccontato il rapporto che lega lei e Viviano alla città della Lanterna: “Ho anche un tatuaggio della Samp, che ha rilanciato Emiliano da un periodo in cui non giocava. Qui ci sentiamo a casa, quando si arriva in una piazza così calda non può essere altrimenti. Mi era successo soltanto a Bologna.

Io l'ho sempre detto, lo stadio di Marassi ti fa capire cos'è il vero tifo, non puoi non esaltarti giocando in uno stadio del genere”.

Lady Viviano si è soffermata anche sui tempi di recupero dall'infortunio alla mano: “Inizialmente erano previsti parecchi giorni di stop, domattina metterà un tutore e dovrà stare fermo dieci giorni, ma potrebbe già rientrare con la Fiorentina, “testone” com'è. Aveva detto “Mi devono amputare la mano per non farmi giocare il derby”, poi però si è dovuto rassegnare”.

Sull'esordio di Puggioni, genovese e tifoso sampdoriano, nel derby: “Emiliano lo ha provato sulla sua pelle a Firenze, fare il profeta in patria non porta sempre bene, ma penso che giocare il derby sia il sogno di ogni calciatore, Christian di esperienza ne ha da vendere – anche più di Emiliano per motivi di età – e non posso che rivolgere un grosso in bocca al lupo a lui e alla squadra. In quei 90' devi soltanto staccare il cervello e dimenticare di essere tifoso, con la consapevolezza della fortuna che si ha a disputare una partita del genere”.

Infine, ha spiegato l'origine del curioso soprannome del marito “bufalo”: “Nasce perché quando ci siamo conosciuti, nel Brescia militavano diversi sudamericani e qualcuno diceva che aveva la faccia come un bufalo, persino uno della mia trentina di tatuaggi rappresenta un bufalo”.