ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Intelligente Giampaolo, ha saputo fare un passo indietro. Puggioni, una storia da raccontare, insegnare"

Questo derby è stato significativo per chiarire diversi aspetti. Il primo che emerge è sicuramente la necessità, per onestà intellettuale, che tutti coloro che hanno criticato Walter Zenga facciano ora debita ammenda. Questo vituperato gioco del lancio lungo per raggiungere le punte, evidentemente non è così deleterio, o da criticare come è stato fatto nel corso di questi mesi. Anche Boskov giocava spesso così e non mi pare che siano da disdegnare Scudetto e Coppe. E questo è un sassolino fastidioso che finalmente ho potuto togliermi dalle scarpe.

In secundis vorrei esprimere la mia soddisfazione per aver scoperto con mio piacere e sorpresa un Giampaolo un po’ meno intransigente di quanto abbiamo sempre ipotizzato. Il mister è una persona intelligente che ha saputo anche fare un passo indietro e cambiare alcune piccole cose per adattare la squadra al gioco del Genoa e alla contingente situazione di classifica. Questo non è un particolare da poco e lo ritengo molto incoraggiante per il futuro della squadra e del campionato.

Ma il derby ha espresso anche quanto di più bello il calcio ci possa dare: una delle più toccanti favole. Quella di Puggioni è una storia da raccontare, da insegnare. Il suo amore per la maglia è quanto di meglio ci sia per avvicinare il pubblico al calcio. Non sono d’accordo con Romei, del quale ho ascoltato attentamente ogni parola molto recentemente: non è con le magliette o le bandierine che si avvicinano le folle allo sport, ma con le favole belle come quella di Puggioni, e delle quali non si parla mai e comunque mai abbastanza.

Ma c’è un’altra cosa che voglio aggiungere in quest’ottica di amore per lo sport e per i propri colori. Tutti non fanno che parlare e lanciare petizioni. Ho deciso di lanciarne una anch’io: “Vogliamo a Marassi Michele Plastino”. Questo giornalista di “razza” ha chiuso un suo intervento a Sky, dicendo che la nostra maglia, la maglia della Sampdoria, ha i colori più belli del mondo. Chi ama la mia maglia, io lo amo. Portiamo questo uomo di sport con noi allo stadio.

Vorrei infine chiudere con il mio personale giudizio su Giampaolo. Bisogna riconoscere che Marco Giampaolo ha dato attributi e compattezza ad un ambiente come quello dello spogliatoio sampdoriano. Forse io non lo avrei scelto, ma se si sceglie un allenatore come Giampaolo bisogna essere consci che occorre dargli tempo, perché il suo non è un gioco qualunque. I suoi meccanismi non sono standard. Ci si sciacqua spesso la bocca che vogliamo i giovani, che ci vuole un’identità di gioco. Ora i giovani li abbiamo, ma per farli crescere e acquisire una propria caratteristica di gioco ci vuole tempo. E con il tempo la pazienza. Quest’ultima in dose massiccia.

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