Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / sampdoria / News Nazionali
Gullit: "La Sampdoria mi dava felicità, ha un posto molto speciale"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
domenica 22 gennaio 2017, 22:58News Nazionali
di Lidia Vivaldi
per Sampdorianews.net

Gullit: "La Sampdoria mi dava felicità, ha un posto molto speciale"

Ospite della puntata odierna della trasmissione Che Tempo Che Fa, Ruud Gullit ha presentato al pubblico italiano il libro "Non guardare la palla" in cui racconta la sua carriera e il suo modo di intendere il calcio. Durante l'intervista il conduttore Fabio Fazio ha consegnato all'ex giocatore una maglia ufficiale blucerchiata, e ha mostrato una divisa storica di Gullit appartenente alla collezione del Museo Samp Doria.

Il Tulipano Nero ha raccontato molti aneddoti sulla sua carriera al Milan, ricordando poi l'esperienza a Genova: "Per me è stato un tempo molto importante. Io devo molto al Milan, che mi ha dato una disciplina; quando sono andato alla Sampdoria ci sono andato perché i medici rossoneri non avevano più fiducia in me e nelle mie ginocchia. Si diceva che fossi sempre rotto, ma non era vero, stavo benissimo ma non mi facevano giocare. Ero molto deluso, per quello sono andato via. La Sampdoria mi ha dato la libertà di giocare: al Milan ho fatto al massimo 9 gol a stagione, quando sono arrivato alla Samp ho fatto 15 gol, non ho mai segnato così tanto. La Sampdoria mi dava felicità, libertà, anche libertà di vita, perché a Milano era difficile per me andare in giro, mentre a Genova andava abbastanza bene.

Il gol al Milan? Io ero talmente frustrato dal fatto che non mi facevano giocare, che quando con la Samp incontrammo il Milan e io segnai il gol, invece di fare come quei giocatori che segnano ma non festeggiano, io festeggiai molto. Mi avevano colpito al cuore, perché il Milan era nel mio cuore, e stavo male per essere stato trattato in quel modo, per questo motivo ero contento di aver fatto gol. Quando il Milan mi ha chiesto di tornare è stato ancora il mio cuore a riportarmi là, ma è stato uno sbaglio tornare al Milan, perché ero cambiato come persona, potevo esprimermi in modo diverso e facevo molti più gol e molte più cose. Il Milan è stato il massimo per me, ma la Sampdoria ha un posto molto speciale".