Mister, il tempo è galantuomo

E' all'apice della sua carriera. Lui, Gigi Delneri da Aquileia, protetto da San Ermacora e Fortunato, dopo aver girovagato mezza Italia tra alti e bassi, tra esoneri lampo, retrocessioni, promozioni, qualificazioni europee, ora ha trovato un
magnifico lido su cui edificare.

Gigi, dentro di te lo sai benissimo cosa può succedere. Come lo sappiamo noi tutti. Hai proprio ragione quando osservi "ci vorrebbero i carrarmati.". Ci stai viziando. Potresti insegnare ovunque "psicologia del gruppo". Hai fatto un capolavoro. Hai saputo capeggiare con "virtute e canoscenza" i tuoi fedeli ragazzi, quelli che ci fanno andare fuori di testa ogni domenica, qualunque sia il risultato. Inoltre, hai saputo ricucire quel abito lussuoso che rischiava di strapparsi.

E dire che volevano cacciarti. Eri solo, lì nel mar ligure. Poi, la svolta nella mia città, quella città che farebbe carte false per averti. Ti hanno soprannominato Asterix, mentre io personalmente ti vedo più vicino a Re Artù. Cervellotico, istintivo, disciplinato ma leale: sei come un padre, un padre che tutti vorrebbero avere.

Ti sei formato a Verona,sponda Chievo, hai ingoiato fango e avversità tra Empoli, Roma e Porto. Non hai mollato. Ti sei rialzato in piedi e aggiornato, con stile, nel silenzio di un teatrino di false marionette. Hai lasciato ottimi ricordi a Bergamo. E ora, inesorabilmente, ti avvicini a quella fase di senilità calcistica che può giustamente premiarti.

Tu Gigi, sei un friulano, abituato a lavorare sodo e se, nella Genova blucerchiata il tuo modello è un gabbiano, magari quel Jonathan Livingston, allora "Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri". perché a volte, nella vita le favole si ripetono.

Spiega le ali, sorseggia il tocai e continua così: facci sognare, falli sognare, e soprattutto fai sognare anche me, che come te, appartengo alla stessa terra.