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Dal Venezia al Modena passando per la Samp: la difesa a tre cambia la Serie B
Dal Venezia che insegue la Serie A a Cittadella, Modena e Reggiana che guardano ai play off pensando prima a blindare la salvezza. La Gazzetta dello Sport in edicola fa il punto sulle squadre che nel corso di questa stagione hanno cambiato modulo, rivoluzionando le idee iniziali, passando dalla difesa a quattro a quella a tre beneficiandone in termini di gioco e punti.
Si parte dal Venezia di Paolo Vanoli che era partito dal 4-3-3 per poi virare, dopo l’addio di Johnsen a gennaio, sul 3-5-2: “Avendo soltanto due centrali di ruolo, tuttavia, e con i terzini che spingevano sulle fasce, le soluzioni di sviluppo di gioco a disposizione non erano tantissime. Così le azioni risultavano spesso abbastanza prevedibili e non riuscivano a innescare con la giusta frequenza gli attaccanti. - si legge - Il passaggio al 3-5-2 ha garantito, invece, una maggiore facilità di uscita del pallone in fase di costruzione e incursioni sempre più profonde dei centrocampisti che hanno buone qualità fisiche e ottima propensione alla conclusione”.
Spazio poi alla Sampdoria di Andrea Pirlo partito con un modulo che prevedeva due fantasisti alle spalle della punta per poi virare su un 3-5-2: “Pirlo è partito puntando sulla difesa a quattro e cercando di sfruttare il potenziale offensivo con una linea di trequartisti alle spalle del centravanti. Adesso, ha deciso di proteggersi maggiormente con una retroguardia a tre, che inevitabilmente diventa a cinque, e ciò ha dato equilibrio a tutto il gruppo. La Samp, in questa ultima parte di stagione, ha scalato la classifica ed è candidata a entrare nei playoff”.
Infine spazio alle altre partendo dalla Reggiana di Alessandro Nesta che era partita con il cosiddetto ‘Albero di Natale’ per poi a inizio dicembre virare sulla difesa a tre per dare solidità al reparto. Più o meno quanto accaduto al Modena di Paolo Bianco che però non ha pagato come negli altri casi con un andamento più discontinuo. Anche a Cittadella il tecnico Edoardo Gorini ha scelto la difesa a tre scardinando una sorta di dogma come il 4-3-1-2 che è stato per anni marchio di fabbrica dei veneti, così come Alberto Aquilani a Pisa che sempre più spesso preferisce una linea a tre alla classica a quattro.
Si parte dal Venezia di Paolo Vanoli che era partito dal 4-3-3 per poi virare, dopo l’addio di Johnsen a gennaio, sul 3-5-2: “Avendo soltanto due centrali di ruolo, tuttavia, e con i terzini che spingevano sulle fasce, le soluzioni di sviluppo di gioco a disposizione non erano tantissime. Così le azioni risultavano spesso abbastanza prevedibili e non riuscivano a innescare con la giusta frequenza gli attaccanti. - si legge - Il passaggio al 3-5-2 ha garantito, invece, una maggiore facilità di uscita del pallone in fase di costruzione e incursioni sempre più profonde dei centrocampisti che hanno buone qualità fisiche e ottima propensione alla conclusione”.
Spazio poi alla Sampdoria di Andrea Pirlo partito con un modulo che prevedeva due fantasisti alle spalle della punta per poi virare su un 3-5-2: “Pirlo è partito puntando sulla difesa a quattro e cercando di sfruttare il potenziale offensivo con una linea di trequartisti alle spalle del centravanti. Adesso, ha deciso di proteggersi maggiormente con una retroguardia a tre, che inevitabilmente diventa a cinque, e ciò ha dato equilibrio a tutto il gruppo. La Samp, in questa ultima parte di stagione, ha scalato la classifica ed è candidata a entrare nei playoff”.
Infine spazio alle altre partendo dalla Reggiana di Alessandro Nesta che era partita con il cosiddetto ‘Albero di Natale’ per poi a inizio dicembre virare sulla difesa a tre per dare solidità al reparto. Più o meno quanto accaduto al Modena di Paolo Bianco che però non ha pagato come negli altri casi con un andamento più discontinuo. Anche a Cittadella il tecnico Edoardo Gorini ha scelto la difesa a tre scardinando una sorta di dogma come il 4-3-1-2 che è stato per anni marchio di fabbrica dei veneti, così come Alberto Aquilani a Pisa che sempre più spesso preferisce una linea a tre alla classica a quattro.
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