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115 anni e primo titolo: la favola del Gent, rimpianto di Zukanovic

115 anni e primo titolo: la favola del Gent, rimpianto di ZukanovicTUTTO mercato WEB
Zukanovic con il Chievo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 23 maggio 2015, 07:152015
di Andrea Losapio

Finora il Gent, club fiammingo militante nella massima divisione belga, poteva vantare solamente tre Coppe nella propria bacheca. Questo nonostante da 25 anni, era il 1989-90 quando raggiunsero la promozione, gli azzurri tentavano di lottare per vincere lo Scudetto. La vittoria di giovedì per due a zero contro lo Standard Liegi ha chiuso la rincorsa al primo vessillo: per due volte il Gent era arrivato secondo in classifica, mentre nel 1992 arrivarono ai quarti di finale di UEFA.
Così, interrompendo il tradizionale dominio di Anderlecht, Bruges e Standard, il Gent ha alzato lo Scudetto, ed è una storia molto simile a quella del Borussia Dortmund, sebbene con tempi più lunghi. Perché, a cavallo del millennio, il Gent era a rischio bancarotta, con un debito di oltre 20 milioni di euro: non pochissimi per chi, a differenza delle italiane, è abituato a un fatturato decisamente inferiore. E nel 2012, dopo un lungo piano di risanamento, il Gent è riuscito a recuperare tutti i debiti e poi, un anno dopo, spostarsi verso la Ghelamco Arena, di 20 mila posti, da uno stadio decisamente più piccino e più anziano.

Di fatto il Gent è stato il primo club a dotarsi di uno stadio nuovo: erano oltre 40 anni che non ne veniva costruito uno, ed è stato inaugurato da un'amichevole contro lo Stoccarda (vinta per 2-0) a metà agosto 2013.
Il Gent attuale è una squadra di illustri sconosciuti al di fuori del calcio belga, con pochissime presenze nelle rispettive nazionali. Il più esperto è Rami Gershon, almeno in ambito internazionale, grazie alle sue venti partite con la nazionale israeliana. E il giocatore più rappresentativo è in prestito, in Italia: Zukanovic al Chievo ha fatto benissimo, dopo essere stato prelevato proprio dai Buffalo. Chissà che, almeno un piccolo rimpianto, non lo abbia pure lui.