75 milioni di euro, diviso mille: la differenza fra Barça ed Eibar

Se non è Davide contro Golia, poco ci manca. Forse perché il Golia vero è il Real Madrid, capace di fatturare oltre 600 milioni di euro. Quello che l'Eibar - magnifica Cenerentola della Liga - fattura in più di 35 anni. Ha uno stadio che può accogliere 5100 spettatori (2900 di media), e fino a due stagioni fa era in Serie C. Rossoblù, 12 milioni di euro per la prima squadra, un bilancio di circa 18. Quella contro il Barça, di oggi, è una sorta di contropiede calcistico, un calcio nel viso delle big del Continente, di chi vorrebbe una Superliga. Perché l'Eibar affronterà il gigante che si può permettere 75 milioni di euro per portare uno squalificato, Suarez, nella Liga e non utilizzarlo per due mesi. E c'è chi spende il massimo per il suo club per Dani Nieto, professione ala, settantacinque mila euro.

Due mondi diversi, come se una squadra di Lega Pro dovesse affrontare ora il Barcellona. Difficilmente non ne uscirebbe spazzata. La speranza, ovviamente, è che l'Eibar riesca ad assorbire l'impatto con una realtà diametralmente opposta del club di provincia. Più o meno come il Castel di Sangro, favola degli anni novanta, che per anni è stato in Serie B. Differente, perché giocava allo stadio di Bergamo, l'AlbinoLeffe, una delle poche società professionistiche a non avere mai perso contro la Juventus (due soli gli incontri ufficiali).
Gaizka Garitano è il condottiero - nonché ex giocatore - che ha portato questa squadra dalla terza serie alla Liga in due anni, sebbene l'anno scorso fosse indicato più come possibile retrocedente che come promossa. I diritti tv saranno di circa 8 milioni di euro (contro i 150 di Real Madrid e Barça, una forbice esagerata), ma qualcuno si ricorda ancora dell'Eibar: come Xabi Alonso e David Silva, due grandi campioni che all'inizio della propria carriera erano stati prestati alla società spagnola.