Adios al centravanti. Il falso nueve e la filosofia di Montella

Carlos Bacca e Gianluca Lapadula in panchina. Gerard Deulofeu falso nueve. Ai suoi lati Suso e Lucas Ocampos. Di fatto, un tridente nuovo, inedito, non solo negli interpreti ma anche nella filosofia. Un tridente che rispecchia adesso a pieno l'idea di gioco di Vincenzo Montella, che con Bacca non ha trovato mai alchimia perché il colombiano non è il tipo di calciatore ideale per il reparto avanzato di Montella. L'Aeroplanino vota 'falso nueve', preferisce le punte di manovra. Il valore di Bacca è indiscusso e indiscutibile, ma l'idea di gioco di Montella è quella: un nove e mezzo, un giocatore capace di fare l'esterno, il trequartista, la seconda punta e il centravanti.

Deulofeu, con le sue accelerate e i suoi dribbling, ne ha il perfetto identikit, a differenza di Bacca e pure di Lapadula. Ocampos e Suso s'accentrano, s'allargano, convergono e ripartono. Non si tratta di mero contropiede, ma di manovra fulminea in dei casi, ragionata e palleggiata in altri. A Firenze, il gioco di Montella era definito prossimo al tiki-taka, a Milano, finora, mai ha potuto metterlo in atto. Adesso ne ha gli interpreti ideali e questo fa presupporre che se la sua avventura rossonera dovesse durare a lungo, ecco che Bacca e Lapadula potrebbero cercar gol e fortune altrove. Non per valore, s'intende. Ma per filosofia.