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Adriano, regalo di Natale di Le Havre. Forse

Adriano, regalo di Natale di Le Havre. ForseTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
sabato 27 dicembre 2014, 07:152014
di Andrea Losapio

Alcuni anni fa, un acquisto del genere, avrebbe fatto sobbalzare tutti i giornalisti del mondo. L'Imperatore Adriano, uno dei centravanti migliori (e più potenti) del calcio globale, finisce in una squadra di Ligue 2. Blasonata, per carità, perché il Le Havre fa sempre la spola fra la prima categoria professionistica transalpina e la cadetteria, ma pur sempre una squadra che ora è a metà classifica, con undici punti di distanza dal terzo posto (l'ultimo per raggiungere la promozione) e, con ogni probabilità, una nuova stagione di Ligue 2. Certamente per Adriano è un trampolino verso il ritorno al vero calcio.
Il problema è che, al netto dei comunicati ufficiali, la riga del Le Havre che ha annunciato l'approdo eventuale di Adriano spiega moltissimo. Appunto perché qualche anno fa i cronisti avrebbero fatto carte false per vedere un campione in Ligue 2, è strano come la nota sia seconda agli auguri di buone feste che campeggiano ancora in home page: magari con un cappello da Babbo Natale per il brasiliano (senza ironizzare sull'eventuale peso) che porta doni ai tifosi dell'Esprit Ciel & Marine.
Invece è solo una breve, con all'interno una storia che non è così semplice: perché per vedere Adriano al Le Havre servono due condizioni. La prima è che il DCNG, un organismo di controllo, dia il suo benestare per l'arrivo dell'attaccante verdeoro. Il fair play finanziario parte da qui, con la possibilità di sanzionare - addirittura retrocedendo - i club che non rispettano alcuni parametri: certo, bisognerebbe capire come il PSG possa continuare a vincere e spendere, ma questo è un altro discorso.


Il secondo punto porta direttamente al primo, perché Christoph Maillol, ex modesto giocatore di rugby, è un intermediatore finanziario che rischierà, con le nuove disposizioni della FIFA (che eliminano le terze parti) di rimanere a piedi. E per questo vuole l'acquisto dell'HAC, e da sei mesi sta trattando per portare fondi al club di Ligue 2. Negli anni ha prima preso Nicolas Ouedec dopo aver terminato il contratto con il Nantes - rischiando di portarlo in Italia, parlò pure con l'Atalanta - e poi ha fondato a Rio De Janeiro l'impresa di management sportivo 19 de Janeiro, curando gli interessi di Kleberson e Jardel.
Quindi Adriano al Le Havre? Non è così semplice. Perché la storia personale di Maillol parla di parecchie trattative poi fallite. Con il Grenoble, il Nantes, e poi l'Isère (portato al fallimento). Nel 2013 ci ha provato con il Nimes. Ora con i blucelesti, sebbene abbia prima parlato di 6 milioni di euro, non arrivati, poi i 17 necessari per completare le pratiche in ottobre, ora ci riprova insieme a Luc Besson, uomo politico e ministro dell'ex governo Sarkozy.