Alfredo Pedullá: "Juve-Dragovic, passi avanti"

Aleksandar Dragovic, un grande difensore. Classe 1991, già in passato ha sfiorato in più occasioni il trasferimento in Italia. Soprattutto quando, nel 2013, aveva deciso di aspettare l'Inter e di dire no alla proposta della Dinamo Kiev. Avrebbe accettato anche un ingaggio inferiore, soltanto che i nerazzurri non erano nelle condizioni di pianificare un investimento di dieci milioni, malgrado relazioni eccellenti durante il periodo di Basilea. Così Dragovic andò in Ucraina, contratto fino al 2018, ingaggio da circa 2,3 milioni a stagione, bonus più o in meno. Dragovic ha mille virtù: fisicamente una certezza, può giocare sia a tre che a quattro con rendimento assicurato, all'occorrenza può essere utilizzato anche da esterno.

Un grande interprete. E non a caso, martedì per Austria-Brasile, c'erano diversi osservatori e direttori sportivi, Fabio Paratici compreso. Per la Juve Dragovic sarebbe la soluzione perfetta, pensiamo che lo stesso austriaco (tra l'altro a segno su rigore contro il Brasile) con tutto il rispetto per la Dinamo Kiev ambisca a un salto di qualità ulteriore. Nella valutazione che la Juve farà Dragovic avrà un ruolo importante. E anche martedì scorso è stato eccellente.