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Arsenal, la solita magnifica incompiuta. Ma è l'ultima missione per Wenger

Arsenal, la solita magnifica incompiuta. Ma è l'ultima missione per WengerTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
martedì 20 gennaio 2015, 07:452015
di Andrea Losapio

La fortuna aiuta gli audaci, si dice. E forse è per questo che Arsene Wenger, in dieci anni di Arsenal senza vittorie, non è mai stato esonerato. Schierava sempre una squadra divertente, a tratti inarrestabile, ma pagava l'eccessiva inesperienza di alcune - tante, forse troppe - pedine del suo puzzle. Lanciare Fabregas per poi lasciarlo andare al Barça (e non riprenderlo dopo) è solo l'apice di una squadra che ha dovuto fare di necessità virtù perché l'Emirates era di lì a venire - soprattutto la parte monetaria - e i grandi campioni erano di fatto inarrivabili. Trend inverso da un annetto a ora, da quando è arrivato Ozil, pagato 50 milioni di euro, al posto di Suarez. Per una piccola questione monetaria, perché nella clausola rescissoria di Sua Vampirità, 40 milioni di sterline, c'era un cavillo che costringeva i Gunners a pagare qualche cosa di più. La ferrea volontà di Wenger di non scucire altre sterline ha portato a non avere l'attaccante più forte della scorsa Premier. E a vincere solo la FA Cup.


Il contrario di quanto successo al Manchester City, che non ha avuto bisogno di uno stadio per diventare un modello vincente, bensì di un ricco sceicco che potesse provvedere alle necessità dei tifosi Citizens. La differenza sta nelle due Premier vinte negli ultimi tre anni, mentre l'Arsenal è a secco dal 2004. Domenica si è visto però un atteggiamento incredibile da parte dei Gunners, meno forti degli avversari ma più incisivi, veloci, rapidi a capitalizzare e senza rischiare più di tanto, con un portiere, Ospina, che al momento è meglio di Szczesny. L'Arsenal però ha già concluso il suo campionato, è troppo distante dalle prime posizioni, e ora dovrà inseguire il solito quarto posto. Differente è la situazione in Champions, con sfide da dentro-fuori che l'Arsenal non può proprio più sbaglire. Perché, in caso di finale a zeru tituli, Wenger rischierà di non essere confermato per la stagione che verrà. D'altronde Henry ha iniziato solo domenica la carriera da opinionista televisivo, ed è sempre in tempo a prendere lo scettro del suo maestro, sempre più orientato verso il Paris Saint Germain.