Ballardini contro Mazzarri. Chi perde rischia, e non poco
La classifica piange, ma non troppo. Per entrambe le squadre. Bologna e Inter oggi si giocano una fetta importante del proprio futuro. Più che le società, sono i due tecnici a essere sulla graticola, dopo gli ultimi risultati che non hanno propriamente entusiasmato. I felsinei arrivano da una sconfitta con l'Atalanta che desta preoccupazione, perché non hanno quasi mai portato pericoli sostanziali alla porta di Consigli. L'Inter, al contrario, stava vincendo 2-0 a Livorno, salvo poi bruciarsi tutte le carte in uno sciagurato finale, con Guarin assistman per il rapidissimo Emeghara, bravo a trafiggere Handanovic e lesto a sfruttare il passaggio sballato del colombiano.
Ciononostante la graduatoria, al momento, sorriderebbe a entrambe.
I rossoblù sarebbero salvi (per un punto, proprio causa Livorno), mentre l'Inter centrerebbe - da quinta in classifica - l'Europa League, obiettivo minimo della stagione. Quindi è ovvio perché sia per Ballardini che per Mazzarri questa sia una partita chiave in vista di un futuro prossimo che rischia di essere a tinte cupe. I nerazzurri appaiono in una crisi strutturale più che di gioco - creano molte palle gol che poi non realizzano - e quelle dietro vanno a velocità doppia, eccezion fatta per un Parma finito nel tritacarne di Juventus e Lazio, con il Napoli da ospitare domenica sera. Il Bologna, da par suo, può stare più tranquillo poiché le ultime tre sembrano giocare a ciapanò, ma Ballardini rischia ugualmente per non avere cambiato il volto alla classifica dopo l'esonero di Pioli. Certo, cedere il proprio giocatore più importante - Diamanti, al Guangzhou - non è stata una scelta troppo saggia. Diversamente facendo, però, avrebbe rischiato davvero di non riuscire a concludere la stagione.