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Balotelli e la logica delle ultime chance

Balotelli e la logica delle ultime chanceTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 27 agosto 2014, 07:152014
di Andrea Losapio

Mario Balotelli al Liverpool appare come una manovra perfettamente sensata. In un attacco come quello dei Reds, certamente folto ma senza un interprete di livello mondiale dopo l'addio di Suarez, l'attaccante bresciano può esplodere. Attenzione, perché Lambert non è certamente l'ultimo arrivato, né lo è Brendan Rodgers, che sarebbe capace di escluderlo dall'undici titolare in caso di eventuali (probabili?) colpi di testa. Balotelli, al di là dell'essere nell'occhio del ciclone, avrà addosso sì una pressione enorme, però completamente diversa rispetto a quella subita a Milano da stampa e tifosi.
Nell'ultimo anno Balotelli è stato deus ex machina dell'intera armata rossonera, sia nelle vittorie - poche - che nelle sconfitte, molte. Poi lo è diventato dell'Italia, capro espiatorio dopo un'eliminazione di cui è stato protagonista, ma in misura non certo esponenziale come qualcuno ha voluto far credere.
Ed è un po' la logica, sentita e risentita più volte, delle ultime chance.

Nel calcio si racconta, più di una volta in una carriera, che un calciatore difficilmente trattabile è all'ultimo passo. Dopo c'è il baratro dell'anonimato, della squadra di metà classifica, delle mancate convocazioni o, addirittura, della discesa in quell'Ade che rischia di essere una carriera al contrario. Balotelli, come Cassano, ma pure come Baggio (pur nella diversità dei comportamenti) non è all'ultimo passo della propria carriera. Come non lo era il barese al Real Madrid, oppure il Divin Codino all'Inter. Resterà un grande calciatore per altri dieci anni, che esploda con il Liverpool o debba emigrare un'altra volta, chissà verso che squadra. L'ultima chance arriva quando si è ultratrentenni e una serie di fallimenti alle spalle: per un ragazzo che ha vinto già tutto in carriera, seppur non da trascinatore, e ha solo 24 anni (solo i parietà tedeschi hanno vinto più di lui, e solo per il mondiale) è davvero difficile e azzardato sostenerlo.