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Barcellona, il dualismo dei portieri. E non del resto

Barcellona, il dualismo dei portieri. E non del restoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 5 maggio 2016, 06:452016
di Andrea Losapio

Il Barcellona ha, al momento, un grosso problema di nome Marc André ter Stegen. Perché l'ex Borussia Moenchengladbach è sì affidabile, molto più "anziano" della sua età anagrafica. Però ha voglia di andarsene, cambiare aria, anche perché l'intenzione è quella di giocare di più. Non essere un secondo, ma il primo e unico estremo difensore in grado di avere i galloni da titolare. Però Claudio Bravo, c'è da dirlo, ha tenuto fede al proprio cognome, dando quella sicurezza che è difficile da abbandonare: il dualismo va avanti da più di due anni, con il cileno che ha vinto il campionato da prima scelta, mentre il tedesco la Liga.
A ventiquattro anni, però, l'intenzione è quella di prendersi anche la maglia della nazionale. Ed è molto difficile perché c'è un mostro di nome Manuel Neuer. Giocare da alternativa rischia di farti essere un sostituto perenne anche con la maglia dei Panzer. Al momento sono arrivate molte offerte di circa 20 milioni di euro - una in particolare dal Manchester City - per il proprio portiere.

Proposte per ora rimandate al mittente, anche perché per cercare un nuovo padrone del ruolo costerebbe comunque qualche milione in più.
La situazione è paradossale, perché negli altri reparti il Barça ha qualche grosso problema, non avendo grossissime alternative. In difesa è vero che è arrivato Aleix Vidal, ma ha fallito su tutta la linea e ora il club cerca un'alternativa a Dani Alves, oltre a quella per Jordi Alba con possibile addio di Adriano. Mascherano e Piqué titolari, ma gli altri non sono certi della permanenza, a cominciare da Bartra. Il centrocampo è composto da Iniesta, Busquets e Rakitic, ma non c'è una vera alternativa se non puntare su Arda Turan, che però è riserva pure degli attaccanti: male, il turco, in quest'annata, ma non solo per colpe sue. E poi gli avanti, appunto, con le bizze di Neymar e la grandeur di Messi, fino alla concretezza di Suarez. Il Barça negli undici è quasi imbattibile, fuori incomincia a scricchiolare. E, forse, è anche ora di un rinnovamento.