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Benzema crack, Real senza punte

Benzema crack, Real senza punte
martedì 5 maggio 2015, 07:152015
di Andrea Losapio

Chissà che non sia un segno del destino. Karim Benzema non sarà presente stasera allo Juventus Stadium, anche se proverà a essere in campo per la sfida contro il Valencia in programma nel weekend. Così i bianconeri potranno affrontare un Real Madrid senza il proprio centravanti, fermato da un ginocchio ballerino, almeno non quello titolare. Al suo posto ci sarà Chicharito Hernandez, che un'estate fa prese il posto di Alvaro Morata nel ruolo di riserva del francese. In realtà in panchina c'è spazio pure per Jesé Rodriguez, bel prospetto arrivato direttamente dalla cantera merengue, ma la gerarchia appare definita. A meno che Ancelotti non si inventi un Cristiano Ronaldo centravanti puro, numero nove - e di certo potrebbe farlo - di sfondamento, con la qualità di almeno sei fantasisti dietro. Perché, oltre al ragionier Kroos (che prima faceva il trequartista), ci sarebbero la corsa di Bale e le finte di Isco, i tiri al volo di James Rodriguez e le sterzate di Marcelo. Insomma, una batteria di bocche da fuoco difficilmente arrestabili, sebbene potrebbero mancare le geometrie di Modric (con un Lucas Silva che sta crescendo ogni giorno che passa).
Il Real Madrid è più forte di questa Juventus, che in realtà è abbastanza povera tecnicamente.

Pirlo è certamente sublime, ma è più forza fisica, come l'Inter di Mancini. Pogba e Vidal, con una retroguardia rocciosa, mentre davanti Tevez e Morata fanno dello spunto e della progressione la loro arma migliore. Il primo è un fuoriclasse, il secondo può diventarlo, ma di certo non solo al livello di CR7. Favoriti d'obbligo, così, sono i madrileni, mentre la Juventus può dirsi già contenta di essere arrivata fino a qui. Certo, bisogna intendersi: il primo anno di Conte la Juventus arrivò ai quarti di finale contro il Bayern Monaco, eliminando il Chelsea campione d'Europa con un 3-0 secco. La banda Allegri, dopo un girone di qualificazione da brividi, ha rullato il Borussia Dortmund, ma è poi tornata a soffrire contro un piccolo Monaco. Contro il Real servirà un'impresa, come l'Inter fece nel 2010. Con quel pizzico di fortuna che contraddistinse i nerazzurri, fra il rigore non fischiato a Dani Alves e il gol di Milito in lieve posizione di fuorigioco.