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#Berlusconi80, Maldini: "Per lui sono come un figlio, mi voleva attaccante"

#Berlusconi80, Maldini: "Per lui sono come un figlio, mi voleva attaccante"TUTTO mercato WEB
© foto di Pietro Mazzara
giovedì 29 settembre 2016, 20:302016
di Daniel Uccellieri

Intervenuto su "Tiki Taka - Sul tetto del mondo", l'edizione speciale dedicata agli 80 anni di Silvio Berlusconi, Paolo Maldini ricorda la sua esperienza in rossonero e fa i suoi personali auguri al presidente Silvio Berlusconi: "Il primo incontro con Berlusconi? Arrivò nella sala pranzo e ci fece il discorso dove ci disse che voleva che la nostra diventasse la squadra più forte al mondo. Sinceramente alcuni si misero a sorridere ma quello era solo l'inizio di un'epoca incredibile guidata da Silvio Berlusconi. Con il presidente ho sempre avuto un rapporto particolare perché ho più o meno la stessa età di Piersilvio, con cui mi frequentavo, e quindi andavo spesso ad Arcore anche quando non c'era. Mi trattava veramente come un figlio. A livello tecnico il suo sogno è sempre stato quello di vedermi giocare in attacco, e ogni tanto lo diceva anche agli allenatori perché diceva sempre che io avevo le caratteristiche per fare il centravanti. Con mio padre ha avuto un rapporto bellissimo, l'ha sempre voluto accanto a sé e l'ha sempre ritenuto un consigliere importante, anche perché lui era tifoso del Milan quando mio papà giocava nei rossoneri.

C'era un forte legame tra di loro. Il suo rapporto con lo spogliatoio? Ogni tanto ci ha chiesto consigli nella scelta degli allenatori ma non ci siamo mai permessi di influenzare le sue scelte, anche perché sono sempre state decisioni vincenti. Lui, soprattutto negli anni di Ancelotti, ha sempre avuto l'idea di un possesso totale, di tenere la palla per 90 minuti e io molte volte cercavo di fargli capire che non era sempre facile, soprattutto contro squadra forti come Barcellona, Real Madrid, Juventus o Inter. E' un esteta e di conseguenza per lui era quasi più importante giocar bene piuttosto che vincere. Era molto contento quando giocavamo bene e vincevamo e questo, grazie a Dio, è successo veramente tante volte".