Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Biabiany e la dimensione dell'Inter attuale

Biabiany e la dimensione dell'Inter attualeTUTTO mercato WEB
© foto di Luca Gambuti/Image Sport
venerdì 29 maggio 2015, 13:302015
di Andrea Losapio

Il ritorno di Jonathan Biabiany all'Inter è una buona notizia per i tifosi. Perché il francese è un ottimo giocatore, un velocista che può spaccare le difese, ed è disponibile a parametro zero. Però è anche la cartina tornasole di una squadra che, al momento, è indietro di parecchi giri rispetto alla Juventus, prima della classe. Per vari motivi: l'ex Parma - tornato dopo problemi cardiaci che lo hanno fermato per un anno - è giocatore che va a nozze negli spazi, quando c'è da ribaltare l'azione, ma tecnicamente ha sempre grossi limiti. Sotto porta è quasi inoffensivo, anche con uno sprint meraviglioso che lo porta a sbagliare molto, anche nell'ultimo appoggio. Un giocatore da provinciale di lusso, da squadra che utilizza molto il contropiede: paradossalmente sarebbe stato perfetto per Mazzarri, alla Lavezzi, più che per Mancini, abituato a imporre il proprio gioco.
La Juventus, negli stessi giorni, chiude per Sami Khedira, qualche problema di infortuni ma sempre centrocampista di livello mondiale, e Paulo Dybala, attaccante che con Icardi avrebbe fatto la differenza.

Di più, aspetta la finale di Champions anche per capire il ritorno (sì economico, ma anche di immagine) per tentare di chiudere altri grandi colpi. E ha moltissimi giovani - in comproprietà o più semplicemente in prestito - su cui puntare o con cui fare cassa. L'Inter invece non porta quasi nessuno in prima squadra (pur avendo una buona Primavera) e decide di cedere i pochi che ci riescono, come Bonazzoli o Destro, in tempi meno recenti. Stadio a parte, questione antica, il fatturato è di circa la metà e gli stipendi continuano a essere decisamente alti. La dimensione di quest'Inter è, purtroppo, secondaria. Non c'è grande distanza con le altre big, ma la realtà è che l'arrivo di Biabiany spiega che la dimensione dell'Inter attuale è questa.