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Bologna, dopo Gilardino il vuoto: Bianchi e Cristaldo hanno fatto flop

Bologna, dopo Gilardino il vuoto: Bianchi e Cristaldo hanno fatto flopTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 26 dicembre 2013, 11:302013
di Tommaso Maschio

Che l'addio di Alberto Gilardino potesse essere pesante per l'economia del gioco del Bologna di Stefano Pioli era cosa risaputa, visto che il centravanti della nazionale italiana non solo garantiva la doppia cifra nella classifica dei marcatori, ma anche una gran mole di gioco atta a favorire l'innalzamento del baricentro della squadra e l'inserimento negli spazi di calciatori come Alessandro Diamanti e Panagiotis Kone. Partito Gilardino il Bologna ha deciso di puntare forte su Rolando Bianchi reduce da una buona annata col Torino chiusa con 11 reti e su un giovane promettente come Jonathan Cristaldo, ex stella della nazionale U20 argentina e autore di buone prestazioni in Ucraina col Metalist. Due calciatori che si andavano ad aggiungere a Davide Moscardelli e Robert Acquafresca.

Il risultato non è stato però quello sperato visto che i due nuovi acquisti hanno segnato appena un gol a testa e un altro è stato segnato da Moscardelli, per la miseria di appena tre gol segnati dal reparto offensivo. Troppo pochi per poter garantire al Bologna una salvezza agevole. Bianchi doveva essere il titolare designato al centro dell'attacco, ma non è riuscito a convincere - sbagliando anche alcune occasioni importanti che potevano cambiare l'andamento suo e della squadra - non solo per colpe sue. Bianchi non è infatti Gilardino e ha un modo diverso di giocare: meno gioco di sponda, spesso spalle alla porta e maggior bisogno di ricevere cross dentro l'area per far valere le proprie doti di colpitore di testa. Su questo equivoco tattico, unito a un ritardo di condizione iniziale, il Bologna è andato avanti a lungo bruciando il centravanti che ben presto è scivolato in seconda linea superato dal baldanzoso Cristaldo. Anche quest'ultimo ha un gioco diverso per caratteristiche fisiche, dall'azzurro: tanto movimento in orizzontale per svariare su tutto il fronte d'attacco, buon dribbling e un buono spunto in velocità negli ultimi 20 metri. Caratteristiche che tornano molto utili anche in fase di non possesso, ma che alla fine hanno fruttato appena una rete - contro il Milan a fine settembre - e poi più nulla con l'argentino che nelle ultime uscite è apparso molto fumoso e frenetico lì davanti. Moscardelli e Acquafresca hanno invece avuto poche occasioni dall'inizio e anche quando sono entrati in campo non hanno dimostrato di poter insidiare i due compagni d'attacco per la maglia da titolare.

A partire da gennaio servirà una decisa inversione di tendenza là davanti, ricorrendo anche all'ennesimo cambio di modulo stagionale per sfruttarne appieno le caratteristiche delle punte a disposizione, perché tre gol in quattro sono davvero una miseria e a questo Bologna servono come il pane le reti delle punte per potersi nuovamente salvare. Se poi qualcuno è scontento del trattamento ricevuto o del poco spazio trovato, può anche andare via - come detto da Pioli dopo l'ultima gara del 2013 - senza grandi rimpianti. Difficile invece sperare che dal mercato possa arrivare un rinforzo tale da cambiare il volto dell'attacco visto che a gennaio il Bologna dovrà sopratutto operare per sfoltire una rosa troppo vasta che pesa tanto su un bilancio non propriamente roseo.