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Bonazzoli, è un Destro bis. Ma l'Inter non ci ha perso

Bonazzoli, è un Destro bis. Ma l'Inter non ci ha persoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 31 gennaio 2015, 07:452015
di Andrea Losapio

L'Inter monetizza dal vivaio, e nemmeno male. Joseph Duncan, finito alla Sampdoria per tre milioni di euro, è un'ottima operazione. Virtualmente, ancor migliore, è quella per Federico Bonazzoli, venduto a sette, cioè la cifra - con i bonus - che sarebbe servita ai nerazzurri per acquistare Bonaventura all'ultimo giorno di mercato, prima che andasse al Milan. Dieci milioni che entrano rappresentano un bel tesoretto in chiave mercato, anche perché l'Inter investe quella cifra ogni tre anni, nel settore giovanile. Sta crescendo l'attrazione e l'intenzione di crearsi giocatori in casa, possibilmente poi da cedere per un'eventuale plusvalenza. Come fatto dal Real Madrid con Morata, insomma, seppur in piccolo: perché Bonazzoli, al contrario dello juventino, è finito in una squadra di medio profilo, e lo farà solamente dall'anno prossimo. Con un diritto di controriscatto, una sorta di comproprietà flessibile, quasi a confermare che fatta la legge si trova l'italico inganno.

Rimane un'operazione intelligente per l'Inter, che vedrà crescere un giocatore in una società comunque di primo livello, con la possibilità di riprenderlo qualora dovesse esplodere: a San Siro sarebbe stato infinitamente più difficile.
C'è chi, però, si è lamentato perché sembra tanto una seconda operazione Destro nell'ambito dell'affare Ranocchia. C'è una piccola differenza, poiché a quel tempo l'attacco nerazzurro non poteva lasciare grande spazio a un ragazzo, seppur talentuoso. E poi perché nell'annata prima erano stati ceduti Acquafresca, Fatic, Bolzoni, Meggiorini e Bonucci. Di questi cinque solo l'ultimo avrebbe potuto avere una carriera nell'Inter, ma la realtà è che, finendo alla Juventus, ha migliorato (di molto) la sua carriera. In cambio erano arrivati Diego Milito e Thiago Motta: si può dire che non tutte le ciambelle escano col buco, ma per puntare molto su un giovane (il caso recente è Longo) serve grosso fegato. E all'Inter non sempre se lo possono permettere.