Bravo, bravissimo: il portiere cileno vince tutto, anche senza giocare
Claudio più Bravo di tutti: gioco di parole orrendo, va detto. Ma il cucchiaio di Alexis Sanchez, la grinta di Gary Medel e Arturo Vidal, la velocità di Edu Vargas e la fantasia di Jorge Valdivia sono tutti momenti che passano in secondo piano rispetto al portiere del Cile, il migliore della Copa America conclusasi proprio con la vittoria della Roja. Uno dei migliori portieri della Liga fino all'anno scorso, "costretto" in una società gloriosa ma non certo vincente come la Real Sociedad, il giocatore più titolato dell'ultima stagione, avendo vinto con la maglia di Barcellona e Cile qualsiasi competizione giocata. O non giocata, perché a Bravo sono bastate, si fa per dire, zero presenze in Champions League, dove i blaugrana hanno sempre schierato Marc-André ter Stegen, per alzare anche la coppa dalle grandi orecchie, anche se la UEFA gli ha fatto sapere di non poterla inserire nel suo palmarés, non avendo egli disputato neanche un minuto della competizione. Se ne farà una ragione, il buon Bravo, anche perché prima erano arrivata la Primera División, vinta da titolare il 24 maggio 2015, ma anche la Copa del Rey, arrivata il 30 maggio 2015 ma anche questa senza che l'estremo difensore vi abbia partecipato.
Di nuovo, pazienza, tanto più che il premio come miglior portiere della Copa America fa il paio con l'ambito trofeo Zamora, che decreta il miglior portiere della Liga, uno status a cui Bravo si sta abituando. Bravo, bravissimo, quindi, tanto per offrire un altro calembour, questa volta preso in prestito dal varietà condotto da Mike Bongiorno negli anni '90. Nel giro di un anno il trentaduenne cileno ha messo in bacheca ben quattro trofei, sei se consideriamo quelli ottenuti a titolo personale; l'anno prossimo rischia di diventare un comprimario, perché il giovane ter Stegen da portiere di coppe ha dimostrato un'invidiabile affidabilità. Nel frattempo, il giocatore più titolato del 2015 si può godere un'estate di breve ma meritato riposo. Bravo!