Buffon il pragmatico, Marotta il sognatore: Pogba tra progetto e milioni
"Capirei una cessione di Pogba". Gianluigi Buffon non è mai banale. Conosce bene il calcio, i suoi meccanismi ed è pure conscio del momento complicato che l'intero movimento pallonaro italiano sta vivendo. Per questo dice che capirebbe una cessione multimilionaria del polpo Paul, fenomenale piovra della mediana della Juventus. I tentacoli delle grandi d'Europa si fanno sentire a suon di milioni: il PSG è pronto a coprir d'oro lui e la Juve, il Real Madrid altrettanto. Beppe Marotta risponde. "Capisco le parole di Buffon ma la Juventus è una società che compra e non vende".
Cedere non è poi delitto: la Juve l'ha fatto pure in passato, con Zidane, prendendo poi proprio Super Gigi e Nedved. Però quelle di Marotta sono parole che suonano come una svolta storica, non solo per il club di Corso Galileo Ferraris ma pure per il calcio italiano. Perché cedere e far partire i gioielli, prima o poi, era diktat chiaro e necessario per sanare i conti e per competere, più con le idee che altro, con le grandi d'Europa. Per questo l'aziendalismo di Buffon, il suo pragmatismo, fanno rima con quella che è stata la realtà del nostro pallone sinora. Le parole di Marotta vanno controcorrente. Ed è uno splendido segnale per il movimento italiano.