Cagliari e Sassuolo, c'è ancora da lavorare

Doveva essere il match più spettacolare dell'intero turno di A e invece Sassuolo-Cagliari ha tradito le attese. Ci si aspettava lo spettacolo, se non altro per i mister delle due squadre. Il boemo Zeman alla guida del Cagliari e il suo allievo Di Francesco sulla panchina del Sassuolo. Due allenatori ultra offensivi, che amano il calcio spettacolare, veloce e ben giocato. Così però non è stato, complice la fatica sulle gambe di entrambe le compagini, reduci da duri ritiri.
Sassuolo-Cagliari è stata una partita maschia, continuamente spezzettata dai falli in mezzo al campo. Molto fisica, poco tattica. Tantissimi errori in fase di disimpegno e di costruzione, poche le occasioni da gol create rispetto alle attese.

Un pareggio giusto che ha premiato l'ottimo primo tempo del Sassuolo e la buona ripresa del Cagliari. Uno straordinario gol di Zaza ha aperto le danze, un gol da vero centravanti d'area di Sau l'ha messa in archivio. Nel mezzo un paio di parate di Pomini e un bel salvataggio di Colombi su Sansone.

Nel Sassuolo da rivedere il centrocampo. Manca un po' qualità e mancano gli inserimenti pericolosi dei centrocampisti. Nel Cagliari invece manca la giusta distanza tra i reparti e ancora si deve consolidare l' intesa tra i tre attaccanti.C'è tutto il tempo e i mezzi per migliorare, sia per i ragazzi di Di Francesco, sia per Conti e compagni.

Il campionato è appena iniziato ma Zeman ha già regalato una delle sue perle nel post partita. A domanda del cronista sull'obiettivo salvezza per il Cagliari il boemo ha risposto, con la sua consueta calma olimpica: "Chi parte per salvarsi è già retrocesso". Bentornato Sdengo.