Cagliari, ultimissima chiamata

La vittoria contro la Fiorentina, firmata da una doppietta molto bella di Cop e dal coast to coast di Farias, pareva avere scosso la squadra di Alessandro Festa. Il Cagliari, a meno dieci dalla salvezza (undici per lo scontro diretto), saliva a meno sette, con Cesena-Atalanta da giocarsi e una sorta di finale contro il Chievo già salvo. Invece i gialloblù hanno mantenuto la Serie A salvandosi con cinque giornate di anticipo, matematicamente, grazie a un grandissimo Rolando Maran. Ora il Cagliari è a meno otto, con la possibilità di salire a meno cinque perché, contro il Parma, si gioca più di una frazione di salvezza: una mancata vittoria sancirebbe, con quattro partite d'anticipo, una giusta retrocessione. Perché, dopo i punti di Zeman (pochi), quelli di Zola - anche meno - e il secondo ritorno del boemo (pessimo), Festa è quello che ha meno responsabilità.

Però i ducali stanno giocando un buon calcio, nonostante la retrocessione già sancita, e lo stanno facendo per l'onore. D'altro canto l'Atalanta gioca contro la Lazio, e in casa i nerazzurri non hanno ancora avuto uno scalpo eccellente, quello che è già successo contro il Milan all'ultima di andata. C'è chi ci crede pochissimo, come sarebbe normale, finché la matematica non dà la certezza però il Cagliari può ancora farcela. Ma fare nove punti in cinque giornate quando, in tutta la stagione, ne sono arrivati solamente 24 non è certamente la cosa più semplice.