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Caos societario al Cagliari: il dopo Cellino arriva dagli Stati Uniti

Caos societario al Cagliari: il dopo Cellino arriva dagli Stati UnitiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 21 aprile 2014, 19:002014
di Marco Frattino

Archiviata la pratica salvezza grazie al successo nella trasferta di Marassi col Genoa, per il Cagliari è tempo di voltare pagina. Non solo sotto il profilo tecnico, visto che Ivo Pulga difficilmente occuperà la panchina anche dopo l'estate, ma soprattutto dal punto di vista societario. È infatti giunta ai titoli di coda l'era legata a Massimo Cellino, presidente del club sardo dal lontano giugno 1992 e pronto a passare il testimone dopo essere sbarcato in Inghilterra per riportare il Leeds United ai fasti d'un tempo. Le recenti parole di Cellino ("Il Cagliari è come una 500, il Leeds è invece una Ferrari") non sono affatto piaciute alla tifoseria e ai calciatori presenti nella rosa: lo dimostrano gli striscioni presenti allo stadio nei quali da tempo si invita il patron a togliere il disturbo e la pronta risposta di Daniele Conti ("Sono felice di essere il capitano di una 500"). In una recente intervista, il patron ha poi aggiunto: "Cagliari? Non so che cosa accadrà. Non è semplice gestire due club, ma si possono creare sinergie. Il problema in Italia è un altro: la politica ha rovinato il calcio. Per questa città ho fatto di tutto, ma rifarei ogni cosa. Non ho rimpianti". Parole d'addio dunque per la sua terra natia, Cellino è pronto a farsi da parte.

CASO STADIO. Sulla decisione dell'imprenditore ha influito l'argomento legato al nuovo impianto: prima l'inagibilità del Sant'Elia, poi il trasferimento a Is Arenas e il successivo arresto per l'inadeguatezza dell'impianto che ha definitivamente convinto il patron a fare un passo indietro. In mezzo l'impossibilità a costruire nel 2011 la Karalis Arena nel Comune di Elmas, progetto bloccato dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, che ha dichiarato l'idea non fattibile in quanto la struttura sarebbe sorta a poche centinaia di metri dal vicino aeroporto. Senza dimenticare le partite disputate al Nereo Rocco di Trieste, fattore che ha influito anche sul rendimento del Cagliari nel campionato 2012-13 prima di tornare a giocare nello stadio di via Amerigo Vespucci.

PRONTI GLI INVESTITORI USA. L'argomento stadio sarà importante anche per il cambio di proprietà, in quanto la nuova dirigenza vorrà ovviamente puntare sulle infrastrutture per sfruttare il potenziare dell'intera Sardegna. Luca Silvestrone, manager che rappresenta un gruppo statunitense pronto a prelevare il Cagliari, ha già ottenuto l'ok dal Comune di Cagliari per realizzare un impianto all'avanguardia dopo aver analizzato i libri contabili del sodalizio di viale La Playa. Il nuovo Sant'Elia dovrebbe essere pronto entro il 2017, sarà 'vissuto' sette giorni su sette, sarà ispirato allo stadio all'Allianz Arena di Monaco di Baviera e potrà contenere 30-35 mila spettatori. Dopo la Roma, anche un altro club italiano sarà dunque a stelle e strisce. Gli statunitensi sono pronti a sbarcare in Sardegna, l'obiettivo è quello di costruire un Cagliari competitivo.