Carpi e Frosinone, Cenerentole gustose. O forse indigeste

Carpi e Frosinone, un anno fa, rischiavano grosso. La Serie B aveva molte incognite ma anche società prestigiose, scelte per tentare il grande salto. E dopo l'addio di Vecchi gli emiliani avevano raccolto davvero pochino: due stagioni fa l'arrivo di Ardemagni tentò di scombinare quasi tutto, e non arrivarono nemmeno i playoff. I ciociari invece arrivavano da matricola, pur di qualità. E con gli ultimi colpi di coda, i gol di Ciofani e un'impostazione equilibrata sono riusciti ad arrivare secondi. Stellone ha compiuto un piccolo miracolo, e in pochi possono credere che, almeno per il momento, possa ripetersi.
Il Carpi si sta muovendo molto: ha chiuso per Brkic, sicurezza, e puntato su Wallace. Martinho e Spolli cercano il rilancio dopo un'annata non proprio esaltante (il secondo sempre in panchina con la Roma, nei sei mesi nella Capitale, e il brasiliano che ha rescisso da poco).

Davanti servirebbe un'altra punta come Gilardino o Borriello, ma in generale ci sono molti calciatori che conoscono bene la nostra Serie A. I gialloblù andranno più sulle ali dell'entusiasmo, puntando su Blanchard - che vorrebbe raggiungere la nazionale - in difesa e Chibsah a centrocampo. Da valutare Verde, arrivato dalla Roma, anche qui a scarseggiare rischiano di essere i gol perché Dionisi e Ciofani sono a un battesimo di fuoco, o quasi. Berg costa 8 milioni, al momento sembra irraggiungibile. Però, almeno statisticamente, solo una neopromossa su tre retrocede alla propria prima stagione. E, per ora, Frosinone e Carpi si sono mosse più del Bologna. E meglio.