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Cavani, il San Paolo e i fischi stonati

Cavani, il San Paolo e i fischi stonatiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 12 agosto 2014, 07:002014
di Raimondo De Magistris

Abbandona il campo e scuote la testa mentre osserva il pubblico che lo fischia. Entra nel tunnel per dirigersi nello spogliatoio scurissimo in volto, probabilmente non preparato alla tremenda accoglienza che tutto il pubblico del San Paolo gli ha riservato. Per Edinson Cavani quella di ieri è stata una serata da dimenticare in fretta, un ritorno al San Paolo durato 45 minuti simile a un incubo. Non più il tempio in cui riecheggiava forte il nome del Matador dopo ogni gol, ma uno stadio che l'ha sommerso di fischi ogni volta che ha toccato il pallone. Un dissenso iniziato nel riscaldamento ed esploso dopo il gesto del bomber del PSG che, quasi allo scadere della prima e unica frazione in cui è sceso in campo, ha chiesto ai tifosi del Napoli di alzare il volume dei fischi.
Non gli è stato 'perdonato' il modo in cui è andato via. Le dichiarazioni di circostanza e di amore smentite dai fatti.

"Lascio il Napoli solo per il Real Madrid", disse il Matador mentre ancora vestiva la casacca azzurra, salvo poi accordarsi col Paris Saint-Germain che un anno fa sborsò i soldi della clausola rescissoria pur di portarlo in Francia. Dichiarazioni più forti dei 104 gol segnati per il Napoli in tre stagioni. Più forti degli acquisti resi possibili proprio grazie ai 64 milioni incassati per salutare il centravanti di Salto. Da una parte le parole, dall'altro i gol e le plusvalenze. Un fuoco divampato in fretta in una calda serata di agosto che Cavani dopo la gara ha subito provato a spegnere con un messaggio su twitter: "Grazie Napoli. Niente mi farà dimenticare i momenti felici che ho vissuto con voi". Basterà?