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Cellino effect: venti esoneri in Championship

Cellino effect: venti esoneri in ChampionshipTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 30 maggio 2015, 07:152015
di Andrea Losapio

C'era una volta sir Alex Ferguson, in Premier League. E quell'idea di non volere cambiare tecnico a meno che non faccia davvero disastri, soprattutto economici. Ora, nella massima serie inglese, qualcosa sta cambiando. Sono stati sette gli esoneri durante questa stagione: il primo quello di Tony Pulis, il 14 agosto di un anno fa, è stata una decisione comune con il Crystal Palace. O meglio, la società londinese non aveva seguito il manager che, pochi mesi prima, aveva salvato gli Eagles da retrocessione quasi certa. Il suo cambio, Neil Warnock, è stato il secondo esonerato con l'arrivo di Alan Pardew, svincolato dal Newcastle, e così via. Sette cambi, come la Serie A, protagonista assoluto il Cagliari con tre allenatori, poi Chievo, Cesena, Inter e Atalanta.


Il boom però si è avuto in Championship, dove gli allenatori sono stati cambiati come i calzini. Su ventiquattro società ben venti hanno cambiato la guida tecnica. Il Leeds del solito Cellino naviga primo in questa speciale classifica, con ben tre cambi (proprio come il Cagliari). Da Brian McDermott a David Hockaday, per passare a Darko Milanic e concludere con Neil Redfearn. Pure il Watford di Pozzo ha cambiato quattro tecnici (tre cambi) tra Sannino e Oscar Garcia, quest'ultimo per problemi di salute, con Billy McKinlay prima e Slavisa Jokanovic dopo a concludere la stagione: strategia perfetta perché, dopo qualche tentativo, i londinesi sono ritornati in Premier League. Per il resto molti esoneri soprattutto per le squadre di centro classifica, quelle meno staccate dai playoff, per sperare di riscattare una stagione quasi anonima. Una moda che pure in Inghilterra impazza, ma la maggior parte dei motivi arriva proprio dall'Italia.