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Cerci, emblema delle idee confuse al Milan

Cerci, emblema delle idee confuse al MilanTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
domenica 29 marzo 2015, 07:452015
di Andrea Losapio

Alessio Cerci ora potrebbe essere pure scavalcato da Suso nelle gerarchie del Milan. La notizia appare ai limiti del tragicomico per due motivi. La prima è che una gara di allenamento, contro la Reggiana, ha rilanciato le quotazioni dell'ex Liverpool che, finora, è stato ai margini della rosa. La partita con gli emiliani ha la stessa valenza delle amichevoli estive, e non si capisce bene perché Inzaghi venga convinto dopo tre mesi di convivenza a Milanello. E poi perché le gerarchie vengono reinventate a ogni settimana, con solo Menez e Bonaventura che possono fregiarsi dei galloni da titolare, gli altri girano. Vengono bocciati e ritirati fuori dal frigo, tra Destro e Cerci, lo stesso Suso oppure Honda. Pazzini. Senza contare il sempre infortunato El Shaarawy.


Le idee sono molte e ben confuse, a parte per quel che riguarda il futuro di Inzaghi. Perché il sesto posto non arriverà mai, la retrocessione nemmeno, Inzaghi ha davanti dieci turni da allenatore interinale, che verrà sostituito nella prossima stagione. Invece Alessio Cerci, nel 2015-16, rimarrà in rossonero. Una questione di opportunità, il prestito è di diciotto mesi, e potrà esserci finalmente un rilancio. Da questo punto di vista non dovrebbe nemmeno essere scontento, perché finora non ha certo convinto. E dopo metà stagione all'Atletico Madrid ("il calcio che conta") non si può dire che sia solo colpa degli allenatori, da Simeone allo stesso Inzaghi. Seppur al Milan ci possa essere la giusta motivazione.