Chi è davvero Kovacic? Tante domande ed un rischio da calcolare
E' l'erede di Andrea Pirlo? E' la mezzala giovane più forte del mondo? E' un trequartista destinato a cambiare le gerarchie dei dieci che verranno? Le domande su Mateo Kovacic sono toste e, soprattutto, è difficile trovar loro risposta. Chi è, davvero, il talento croato? Nè Walter Mazzarri nè Roberto Mancini, sinora, paiono averlo capito. Kovacic ha un talento enorme ma rischia di essere il cruccio degli allenatori che tanto lo adorano ma che, forse, non lo comprendono. E neppure Kovacic è abile ad aiutarli: alterna una prestazione top in un ruolo per poi farne un'altra diametralmente opposta. E così via, da regista, da mezzala, da trequartista.
Rischia, seppur la giovanissima età viri decisamente dalla sua parte, di ritagliarsi il ruolo di fantastica, meravigliosa ma eterna promessa se qualcuno non gli dipingerà un abito adatto alle sue caratteristiche. Cederlo all'Everton, o a chi sarà eventualmente l'offerente, rischia di essere un boomerang pazzesco, un altro caso shock di mercato dove il giovane che non trova l'identità diventa uno dei migliori campioni a livello globale. Crederci e rischiare con lui, è la strada che da una parte può dare meno rimpianti ma che, altrettanto, può non far fare mai il salto di qualità all'Inter se Kovacic non lo farà, per se e per lei. Sicché le domande restano. A Mancini, ed al croato, le ardue risposte.