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Chievo, Hetemaj: "Futuro? Sto bene qui ma nella vita non si mai"

Chievo, Hetemaj: "Futuro? Sto bene qui ma nella vita non si mai"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 3 febbraio 2017, 00:002017
di Pietro Lazzerini

Perparim Hetemaj, centrocampista del Chievo, ha parlato in conferenza stampa della sfida contro l'Udinese: "Dopo questi due mesi e mezzo, sono contento di poter fare allenamento e giocare - riporta TuttoUdinese - Spero di trovare velocemente la condizione migliore. Questo periodo è stato difficile: avevo un problema al polpaccio e sono dovuto stare fermo due mesi e mezzo. Rientrare non è mai facile, questo problema mi dava molto fastidio. Al momento non sono ancora al 100%, ma sto lavorando molto per recuperare. Quando sei fuori, apprezzi anche la possibilità di allenarti col gruppo. Giocare poi è sempre bello, mi è mancato tanto il campo. Sappiamo che in questo periodo abbiamo perso diverse partite e volevamo tornare a vincere, ma non ho visto uno spogliatoio diverso. Non è cambiato, nonostante i risultati negativi. La sfida contro Thereau? Già dopo il gol contro il Milan, mi ha mandato diversi messaggi e mi ha detto di essere pronto. Sono molto contento per lui, è un attaccante fortissimo. Non dico che sia sottovalutato visto che tutti riconoscono le sue qualità, ma avrebbe potuto giocare in squadre più forti nella sua carriera secondo me.

La vittoria contro la Lazio? Noi siamo andati a Roma per vincere: dobbiamo fare i complimenti alla Lazio che ci ha messo in difficoltà, soprattutto all’inizio con Felipe Anderson. Sapevamo che era una partita difficile, ma abbiamo sempre creduto nella vittoria. Secondo me abbiamo fatto la gara che dovevamo fare e il gol nel finale è arrivato dopo una bella azione. Il mio futuro? Io sto bene qui, ma nella vita non si può mai sapere. Quello che posso dire ora è che spero di giocare senza altri problemi fisici fino alla fine del campionato. L'obiettivo del Chievo? Noi affrontiamo ogni partita per vincere, speriamo di arrivare più in alto possibile per noi, per la società e per i tifosi. Se riuscissimo a migliorare quanto fatto l’anno scorso, sarebbe una cosa bella. Perché la Finlandia e non il Kosovo? e ho già parlato altre volte, sia ai giornali finlandesi che kosovari. Sono arrivato a trent’anni: ho ancora penso altri cinque anni di carriera e tante presenze con la Nazionale finlandese alle spalle. Quando è nato questo progetto della Nazionale Kosovara, sinceramente non me la sono sentita di farne parte: è giusto che ad essere protagonisti siano i giovani, che così hanno la possibilità di diventare qualcuno".