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Cina è molto vicina. Ma può essere un'altra America

Cina è molto vicina. Ma può essere un'altra AmericaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 28 gennaio 2016, 06:452016
di Andrea Losapio

Nel 1994 la Federazione Americana aveva un sogno. Arrivare a vincere, nel 2010, la Coppa del Mondo di calcio, grazie a una sensibilizzazione sempre maggiore circa il pallone. Peccato che negli Stati Uniti - che videro Pelé nei Cosmos negli anni settanta, oppure George Best - ci sono colossi da affrontare. Baseball. Basket. Rugby. Hockey. Insomma, non era semplicissimo sfondare. E non è successo, perché se è vero che nell'ultimo periodo il calcio americano è cresciuto di molto, basti raffrontare i minimi salariali dei grandi sport per capire tutto: circa 500 mila dollari per i big, 48 mila all'anno per i calciatori over 24.
La Cina può essere, più o meno, alla stessa stregua.

Perché se è vero che è un paese infinitamente più grande, è altrettanto pacifico che ci sia una cultura sportiva diametralmente opposta rispetto a quella europea. Di più, almeno per il momento non c'è un grosso accesso agli sport da parte della base più povera della popolazione. Quindi il calcio, almeno per un lasso di tempo abbastanza lungo, è possibile che faccia come negli Stati Uniti. Sì, arriveranno Ramires, oppure Guarin. E verranno idolatrati da quasi tutti. Ma sarà complicato riuscire ad avere una cultura calcistica soprattutto dal basso, dalle scuole calcio e da quello che dovrebbe essere il professionismo. La Cina sì, si può prendere tutto. Ma è come l'America. E rischiano di passare parecchie decadi prima di pensare a un campionato davvero competitivo.