Cina? No, grazie. L'attesa sta finendo, Mancini vuole tornare. Da protagonista

In attesa della chiamata giusta, del progetto ideale. Sogno Premier League, sullo sfondo la Ligue-1. Serie A non da escludere, ma l'estero ha un fascino particolare, soprattutto quello inglese. Senza dimenticare la Nazionale, che come ammesso di recente rappresenta un grande obiettivo per il futuro. Ma per la panchina azzurra c'è ancora tempo, più probabile che dalla prossima stagione il lavoro torni a essere quello di sempre, quello quotidiano.

Roberto Mancini si appresta a concludere questa annata da 'osservatore esterno', dopo aver archiviato anzitempo l'esperienza-bis sulla panchina dell'Inter. Un progetto in cui credeva tantissimo e che solo le strane idee (a dir poco rischiose) del presidente Erick Thohir hanno impedito di portare avanti mandandolo in frantumi. Il tycoon indonesiano e la 'spalla' Michael Bolingbroke sono stati gli artefici di quella brusca interruzione, nonostante la volontà di Suning Group di prolungare il contratto del coach di Jesi, che sul tavolo aveva un triennale solamente da firmare.

Ma questo fa ormai parte del passato. Il Mancio ora guarda avanti non avendo alcuna intenzione di prendere in considerazione le ipotesi cinesi, nonostante la Chinese Super League sia in pressing da mesi (Shanghai Greenland Shenhua ed Hebei le opzioni). Declinato un primo approccio del Leicester nell'immediato post-esonero di Claudio Ranieri, allo stato attuale per l'ex Manchester City non si registrano piste particolarmente calde, o che trovano il suo gradimento. Anche se arriveranno molto presto.

Ci sarebbero pochi dubbi sull'Arsenal, piazza affascinante e ideale da cui ripartire, anche se in questo caso tutto dipenderà dal destino di Arsene Wenger, per il quale il pubblico vorrebbe il benservito (ma in ottica addio non ci sono ancora certezze). Attenzione anche al Paris Saint-Germain, dove Unai Emery si sta giocando una conferma che fino al ritorno contro il Barcellona appariva scontata, ma che con un'eliminazione clamorosa e un campionato ancora da conquistare (Monaco avanti di 3 punti) non può essere già considerata come tale.

L'attesa quindi non è ancora del tutto conclusa, ma quel che è certo è che il Mancio non vede l'ora di tornare in pista. Il lavoro manca. Facile pensare che lo farà in una grande piazza, in un club di alto livello. Quello che merita una figura come lui.