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Conte torna a casa. Stasera applausi inevitabili

Conte torna a casa. Stasera applausi inevitabiliTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 31 marzo 2015, 11:002015
di Raimondo De Magistris

Le polemiche alla vigilia delle sfide della Nazionale sono contorno sempreverde in casa Italia. Nelle ore precedenti alla gara contro la Bulgaria è scoppiato il caso Marchisio, adesso è l'ora di Antonio Conte che dopo l'improvvisa decisione estiva di lascia la Juventus torna da ct allo Juventus Stadium in un clima di incomprensibile incertezza.
Fischi o applausi per l'ex condottiero? Questo il dilemma a poche ore dall'amichevole che vedrà l'Italia contrapporsi all'Inghilterra. Un dilemma sul quale quest'oggi s'è espresso anche il presidente della FIGC Carlo Tavecchio dicendosi fiducioso sulla seconda opzione: "Non si può pensare che una città come questa faccia cose incivili allo stadio. Poi qualche asino che fischierà ci sarà, è inevitabile dappertutto, ma Conte è un ragazzo d'oro".
Eppure il rischio fischi non è da escludere perché ai tifosi juventini proprio non è andata già la modalità con la quale Conte in estate ha lasciato la barca bianconera. Un passo avanti poco convinto in Primavera, poi due indietro a preparazione iniziata per dire che no, non era lui l'uomo giusto per guidare ancora la Juventus dopo tre Scudetti consecutivi. Una scelta che lasciò spiazzato lo stesso club, che tra lo scetticismo generale virò subito su Allegri, una scelta che otto mesi dopo può già considerarsi vincente.


L'allenatore toscano, con modalità opposte, ha preso in poco tempo il posto del suo predecessore nel cuore dei sostenitori bianconeri. Conte da condottiero s'è ben presto trasformato in corpo estraneo al mondo Juventus, anche perché nel frattempo ha deciso di accettare il ruolo di ct proposto dalla FIGC. Una decisione che ha costretto l'allenatore leccese a schierarsi dall'altra parte della barricata nelle continue polemiche tra la Juventus e la Federazione portando a un'inevitabile inasprimento dei rapporti col suo ex club.
Nonostante ciò, la previsione di Tavecchio ha fondamenta concrete. Al netto delle polemiche degli ultimi mesi - scontri verbali anche duri, ma mai offensivi - Conte resta l'allenatore che in tre anni ha ridato prestigio a una Juventus che era reduce dalla scandalo Calciopoli e da un doppio settimo posto. Cinque trofei in tre anni e una squadra che al termine del suo triennio era (ed è ancora) per distacco la più forte d'Italia è eredità troppo importante per non pensare di applaudirlo al momento del suo ingresso in campo questa sera. Anche se i rapporti non sono più quelli di qualche mese fa.