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Da 21 anni alla stessa scrivania: Peppe Ursino, il segreto del Crotone

Da 21 anni alla stessa scrivania: Peppe Ursino, il segreto del CrotoneTUTTO mercato WEB
lunedì 15 agosto 2016, 20:002016
di Ivan Cardia

Prendi una città di 62 mila abitanti sulla costa ionica della Calabria, a cui Dio ha dato tutto ma di cui qualcuno a volte pare essersi dimenticato. Prendi una squadra da sempre ai margini del calcio che conta, che nel 1994-1995 disputa il campionato di Eccellenza. Prendi un direttore sportivo di Roccella Ionica poco più che quarantenne chiamato a costruire una squadra per il campionato di Serie D. Prendi Giuseppe Ursino e fai un salto di 21 anni. E ti ritrovi in Serie A. La storia del Crotone, la storia di una squadra che nel 2000 si trova per la prima volta a disputare il campionato di Serie B, retrocede solo due volte e poi un giorno si ritrova a conquistare la promozione in Serie A, è la storia di tanti piccoli segreti. Del più sottovalutato cantautore italiano come sottofondo musicale; di una terra bellissima ma spesso denigrata come sfondo; di un gruppo dirigenziale su cui nessuno avrebbe scommesso e che invece si è regalato un sogno. Di un direttore sportivo, Ursino appunto, capace di fare le nozze coi fichi secchi.

Di pescare un misconosciuto bomber da zero gol nel St. Pauli e farne l'ariete perfetto per Ivan Juric. Ante Budimir è il capolavoro degli ultimi anni, ma da Crotone sono passati Federico Bernardeschi e Alessandro Florenzi, Danilo Cataldi e Nicola Sansone, Gian Piero Gasperini e Antonio Nocerino. Uomini, talenti, campioni, in panchina e in campo. Una fabbrica di certezze come poche, nel calcio italiano. Una fabbrica di sogni come nessun'altra, almeno in tempi recenti. Con il marchio di fabbrica di un direttore che da 21 anni lavora alla stessa scrivania (in senso metaforico). E ha già pronte tante altre sorprese per l'anno a venire.